Il Liber Belial: un'opera europea tra diritto e teologia. Prime note su una ricerca in corso

AutoreFrancesco Mastroberti
Pagine323-329
F. Mastroberti
Il liber belial: un’opera europea tra diritto e teologia …
FrAncesco MAstroBerti
IL LIBER BELIAL: UN’OPERA EUROPEA
TRA DIRITTO E TEOLOGIA. PRIME NOTE SU
UNA RICERCA IN CORSO
In Italia poche sono le voci bibliografiche relative al cd. Liber Belial,
l’opera scritta dal teramano Giacomo Palladino alias Jacopo o Jacopo da Te-
ramo1 (1349-1419) all’età di trentatré anni allorché era canonico in Aversa.
Finì il manoscritto nel 1382, proprio nell’anno in cui papa Urbano VI visitò
la diocesi di Aversa: è dunque probabile che l’ambizioso canonico l’abbia
consegnato al pontefice in quell’occasione. Era il tempo del grande scisma
d’Occidente e papi e antipapi avevano bisogno di giuristi e teologi. L’autore
immaginava che i diavoli avessero deciso di promuovere una causa giudizia-
ria contro la spoliazione subita da parte di Gesù allorché questi, disceso agli
inferi dopo la Resurrezione, aveva liberato le anime dei Patriarchi. Satana,
conferita la procura a Belial, si appellò alla giustizia divina ed ottenne la
possibilità di avviare una causa giudiziaria che il Palladino articolava in tutte
le sue fasi: dal giudizio di primo grado, presieduto dal saggio Salomone, a
quello di secondo grado tenutosi davanti al patriarca Giuseppe ed, infine,
all’esame dell’intera controversia da parte di un collegio arbitrale composto
da Isaia, Geremia, Ottaviano ed Aristotele. Le suggestioni e gli spunti che il
testo offre sono molteplici sul piano della teologia, del diritto, della letteratu-
ra, della simbologia, della iconografia (nelle varie edizioni a stampa il testo è
corredato da molteplici raffigurazioni indicanti fasi processuali e scene tratte
dalla Bibbia) ed anche della politica. Sotto quest’ultimo aspetto il Liber Be-
lial allestiva un significato allegorico di grande efficacia: la causa di Satana
1 Su Giacomo Palladino e la sua opera cfr. R. S, Geschichte der populären Literatur
des römisch-kanonischen Rechts in Deutshland,Leipzig 1867, pp. 271-279. F. N, Studien
zur Deutchen Kunstgeschichte. Mittelalterliches Chorgesthühl in Deutschland, Strassburg 1927,
pp. 5-18; P. B. S, Belial; an edition with commentary of the German version of Jacobus de
Theramo’s Consolatio peccatorum. Master of Art These (masc.), London 1950; Voce «Teramo»
in Dizionario ecclesiastico, A. M e A. P (a cura di), Torino, Utet 1955; . R. V
, Der processus Belial, in AA. VV., Fesgabe zum siebzigstein Geburtstag von Max
Gerwig, Basel 1960, pp.55-83; N. H. O, Rechtspraxis und heilsgeschichte. Zu Überliegerung,
Ihonographie und Gebrauchssituation des deutchen “Belial”, München 1983.

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