Diritto comunitario e ordinamento italiano

AutoreLuigi Tramontano
Pagine159-168
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DIRITTO COMUNITARIO
E ORDINAMENTO ITALIANO
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L’adattamento dell’ordinamento italiano
ai trattati istitutivi delle comunità
Il procedimento di adattamento ai Trattati dipende dalle singole
procedure costituzionali contemplate da ciascuno Stato membro.
L’Italia ha provveduto in tal senso con legge ordinaria, inserendo
nella medesima legge con la quale ha dato autorizzazione alla ratif‌ica
dei Trattati, l’ordine di esecuzione di ciascun Trattato.
Si tratta sostanzialmente di una ricezione con rinvio al testo del Trat-
tato; quest’ultimo viene allegato alla legge ed entra così a far parte
del novero delle fonti del diritto interno.
L’aver dato esecuzione ai Trattati mediante legge ordinaria ha, in
passato, dato luogo a notevoli discussioni basate sull’assunto che le
limitazioni della sovranità statale sottintese dai Trattati dovessero
giustif‌icare il ricorso ad una procedura costituzionale.
La Corte costituzionale ha giustif‌icato la legittimità del ricorso a
legge ordinaria, mediante il riferimento all’art. 11 della carta co-
stituzionale ove si legge che l’Italia “consente, in condizioni di pa-
rità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad
un ordinamento che assicuri la pace della giustizia fra le Nazioni;
promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale
scopo”.
Oggi la nostra Costituzione presenta un esplicito riferimento all’ordinamento comunita rio
in virtù della modif‌ica apportata al Titolo V dalla legge costituzionale n. 3 del 2001. La po-
testà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto… dei vincol i derivanti
dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali.

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