Delicta e crimina nel sistema quiritario

AutoreFederico Bellini
Pagine921-921
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Rivista penale 9/2012
Varie
DELICTA E CRIMINA
NEL SISTEMA QUIRITARIO
di Federico Bellini, ed. CEDAM, Padova 2012, pp. 150, € 18,00
L’autore ha inteso, innanzi tutto, porre in rilievo – in
un’ epoca nella quale la metastasi normativa criminale
sembra invadere ogni minimo settore del vivere civile –
la pragmatica saggezza dei Quiriti che, quantomeno nel
periodo arcaico della loro stagione politica e della loro
produzione normativa, assegnarono al diritto criminale il
ben delimitato compito di tutelare l’integrità istituzionale
dello Stato (della civitas), demandando all’ambito dei
rapporti privati – all’esito dell’evoluzione del sistema dei
delicta, di modello elettivamente economico-patrimoniale
– la risoluzione delle controversie nascenti dalla commis-
sione di fatti illeciti che esaurissero la loro carica energe-
tica in rapporti interpersonali.
L’autore fornisce quindi una delineazione della genesi
e dello sviluppo del sistema ordinamentale dei delicta.
Trattando in termini generali dell’origine del fenomeno
giuridico a Roma, vengono esaminate le fasi di transito
che conducono da un momento eminentemente magico
nella visione delle cose del mondo, ad una individuazione
sacrale attraverso l’affermarsi di un pantheon di divinità
autoctone o di importazione, per giungere inf‌ine alla lai-
cizzazione del diritto ed alla sua amministrazione da parte
di funzionari civili, sottraendola alla casta sacerdotale.
Inf‌ine, nell’ambito di una esegesi dei singoli crimina,
viene affrontato quello che si ritiene possa essere consi-
derato il punctum dolens dell’intera sistematica penale
quiritaria: la formula “paricidas esto” costituente l’apodosi
di una lex Numae.

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