Contesti di comunicazione elettronica: considerazioni sulla trasmissione e condivisione delle conoscenze

AutoreAdriana Valente/Daniela Luzi
Pagine115-124

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@1. Introduzione

Le Information and Communication Technologies (ICT) e la rete Internet in particolare sembrano dare luogo ad un nuovo «spazio antropologico», e cioè ad un nuovo sistema di prossimità del mondo umano che, come tale, si basa su tecniche, significati, linguaggio, cultura, convenzioni, rappresentazioni, emozioni umane; tale nuovo spazio antropologico, dopo terra, territorio, merci sarebbe quello del sapere (Lévy 1996). La grande utopia che contraddistìngue questa impostazione fa perno sull'idea che in questa civiltà, in cui conoscenza, competenza e sapere sono considerati I tre modi complementari della transazione cognitiva, tutti avrebbero qualcosa da scambiare, qualcosa che andrebbe oltre i saperi ufficialmente riconosciuti e che si identificherebbe con un'intelligenza distribuita ovunque, continuamente valorizzata, coordinata in tempo reale.

Similmente la «rete globale» è stata vista come la forma più recente adottata dall'organizzazione del sistema di conoscenze, come uno stadio nel processo senza fine di auto-regolamentazione attraverso il quale l'»enciclopedia umana» cerca costantemente di rispondere alla sua propria crescita (Floridi 1996). Le ICT, secondo Floridi, fornirebbero gli strumenti per superare i limiti delle opere a stampa, che possono gestire la crescita di conoscenze solo verticalmente, producendo sempre più guide specializzate, e guide delle guide, in una gerarchla senza fine. Entrambe le impostazioni evidenziano la stretta relazione tra le ICT e la rete da un lato e il sistema di conoscenze umane dall'altro. La prima allarga la sua analisi alla conoscenza nella sua accezione più ampia, includendo le implicazioni in termini di competenze, skill, apprendimento, ed evidenziando, nelPage 116 cogliere le interazioni tra individui e gruppi, la dimensione comunicativa del fenomeno, La seconda impostazione si sofferma, viceversa, sugli aspetti informativi-documentalistici delle ICT, e dunque ruota intorno a quella parte della conoscenza che è già stata codificata ed ai suoi criteri di organizzazione. Vedremo come entrambe le accezioni di conoscenza abbiano rilievo nell'analisi dei modelli di e-mail e di comunicazione scientifica. Lévy, in particolare, portavoce di una vasta schiera di studiosi ed osservatori che guardano con molta fiducia alle possibilità comunicative espresse dalla rete, non ultima la possibilità di ristabilire una nuova democrazia diretta, minimizza i problemi di costi e di competenze nell'interazione telematica. Tuttavia, la sua impostazione non considera i limiti all'accesso e le attuali disparità tra popoli, gruppi ed individui; inoltre, non risolve le incertezze circa le effettive nuove possibilità di «pensare insieme» che la telematica offrirebbe, evidenziate dal Levy nelle dimensioni etiche ed estetiche.

Possono essere estese alla comunicazione telematica alcune considerazioni intorno alla realtà virtuale (Hillis, 1996), vista come ambito in cui la presenza in rete assume caratteristiche assai peculiari, denotando un contesto in cui le cose non hanno forma fisica e sono composte di dati elettronici e bit. Tuttavia, non è detto che le peculiarità della comunicazione telematica isolino il mondo delle reti attribuendogli una presunta uniformità di funzionamento, in contrapposizione con la molteplicità dei modelli del mondo reale. Lo stesso Levy ha evidenziato che le infrastnitture della comunicazione e le tecnologie intellettuali hanno sempre avuto relazioni strette con le forme di organizzazione economica e politica.

Nell'attuale fase di sviluppo delle ICT, non è più sufficiente analizzare qualità e finalità della comunicazione telematica senza considerare che nella grande ed articolata realtà di rete coesistono differenti situazioni, organizzazioni, accezioni dì sviluppo. Solo un'analisi puntuale delle caratteristiche fondamentali di alcuni ambiti significativi dell'interazione comunicativa (con particolare riferimento ai soggetti dell'interazione, al contesto, alle finalità, ai contenuti) può contribuire a comprendere le diverse tendenze che coesistono nella comunicazione vìa rete telematica.

Il contributo di questo lavoro nella direzione descritta è limitato all'analisi sull'uso dell'e-mail in contesti specifici. L'e-mail, che secondo le proiezioni diventerà il medium dominante delle telecomunicazioni nei prossimi 15 anni (Marien, 1996), costituisce attualmente la principale applicazione di internet, utilizzata, a differenza di altre, sia dalla popolazione maschile che femminile, ed anzi con una particolare presenza delle donne, specie sotto forma di partecipazione a liste di discussione. Utilizzare l'e-mail come indicatore della qualità della presenza in Internet e come og-Page 117getto di analisi in vista della verifica delle caratteristiche di tale partecipazione si giustifica non solo per considerazioni quantitative, ma anche in quanto costituisce, tra le molteplici risorse di rete finalizzate di Tolta in volta all'informazione, la documentazione, la transazione, quella principalmente dedicata all'interazione comunicativa. L'interazione comunicativa costituisce, a sua volta, il principale elemento innovativo della società dell'informazione, in linea col concetto di seconda oralità di Ong (Ong, 1986).

Quali sono dunque le direzioni di tale interazione? Anche con riferimento allo specifico della e-mail, la realtà di rete costituisce ormai un ambito maturo e complesso al tempo stesso ove, in analogia a quanto avviene nella realtà comune, coesistono diverse tendenze ed orientamenti. Dunque, anche con riferimento all'e-mail, non è più sufficiente predire la sua attitudine a stimolare o meno la comunicazione sociale; diviene allora necessario definire nuovi criteri di verifica...

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