La catena di custodia del dato digitale: tra anelli solidi e anelli mancanti

AutoreLaura Bartoli - Cesare Maioli
CaricaÈ dottoranda presso la Scuola di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Bologna - È professore ordinario al Dipartimento di Scienze Giuridiche dell'Università degli Studi di Bologna e al CIRSFID
Pagine139-151
La catena di custodia del dato digitale:
tra anelli solidi e anelli mancanti
LAURA BA RTOL I, CESARE MA IOL I
SOMM ARI O:1. Introduzione – 2. Ricerca e raccolta – 3. Custodia e analisi – 4. Le
migliori pratiche e i divieti probatori
1. INT RODU ZIO NE
Nonostante l’intervento legislativo del 20081, l’integrità dell’elemento di
prova digitale resta un tema alla ribalta: la questione, d’altronde, è cruciale e
merita tutta l’attenzione che le è dedicata. Abbiamo a che fare con “oggetti”
indipendenti dalla forma in cui vengono rappresentati e dal supporto f‌isico
che li contiene: prescindono, ad esempio, tanto dalla stampa che li rende leg-
gibili quanto dal disco rigido che li incorpora. Basta una disattenzione per
causare modif‌iche o perdite diff‌icili da individuare: la semplice esplorazione
del sistema informatico, se non svolta con la debita cura, può consegnare al-
l’investigatore risultati irrimediabilmente compromessi, inaff‌idabili2. Il pro-
blema, del resto, non è certo ozioso, né è destinato a porsi in qualche caso
L. Bartoli è dottoranda presso la Scuola di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di
Bologna; C. Maioli è professore ordinario al Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Univer-
sità degli Studi di Bologna e al CIRSFID. Il saggio nasce da una rif‌lessione comune agli autori;
ai f‌ini della stesura, i contributi individuali sono da intendersi così assegnati: C. Maioli, par.
1; L. Bartoli, parr. 2-4.
1L. 18 marzo 2008, n. 48, che ratif‌ica la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla
criminalità informatica fatta a Budapest il 23 novembre2001. Peralcuni commenti alla legge,
v. L. PIC OTTI , L. LUPARI A,La ratif‌ica della Convenzione Cybercrime del Consigliod’Europa,
in “Diritto penale e processo”, 2008, n. 6, pp. 696-723; L. LUPA RIA (a cura di), Sistema
penale e criminalità informatica. Prof‌ili sostanziali e processuali nella Legge attuativa della
Convenzione di Budapest sul cybercrime (l. 18 marzo 2008, n. 48), Milano, Giuffrè, 2009; G.
CORA SANI TI, G. CO RRIA S LUCENTE ,Cybercrime, responsabilità degli enti, prova digitale,
Padova, Cedam, 2009.
2Sulla “volatilità” dell’elemento digitale v. M. DAN IEL E,La prova digitale nel processo
penale, in “Rivista di diritto processuale”, 2011, n. 2, p. 283; E. LORENZ ETTO ,Le attività
urgenti di investigazione informatica e telematica, in L. Luparia (a cura di), “Sistema penale e
criminalità informatica”, cit., p. 135; L. LU PARIA ,La ricerca della prova digitale tra esigenze
cognitive e valori costituzionali, in L. Luparia, G. Ziccardi (a cura di), “Investigazione penale e
tecnologia informatica”, Milano, Giuffrè, 2007, pp. 147-149; G. DIPAOLO, voce Prova infor-
matica (diritto processuale penale), in “Enciclopedia del diritto”, Annali VI, Milano, Giuffrè,
2013, p. 736 ss.
Edizioni Scientif‌iche Italiane ISSN 0390-0975 ISBN 978-88-495-3285-2

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