Giudizio di legittimita' costituzionale in via incidentale. Reati e pene - Recidiva - Determinazione della pena in caso di recidiva reiterata - Divieto di prevalenza delle attenuanti - Denunciata ingiustificata disparita' di trattamento fra recidivi reiterati e lesione della funzione rieducativa della pena - Inesatta identificazione della norma ...

LA CORTE COSTITUZIONALE composta dai signori:

Presidente: Franco BILE;

Giudici: Giovanni Maria FLICK, Francesco AMIRANTE, Ugo DE SIERVO, Paolo MADDALENA, Alfio FINOCCHIARO, Alfonso QUARANTA, Franco GALLO, Luigi MAZZELLA, Gaetano SILVESTRI, Sabino CASSESE, Maria Rita SAULLE, Giuseppe TESAURO, Paolo Maria NAPOLITANO;

ha pronunciato la seguente

Ordinanza nel giudizio di legittimita' costituzionale dell'art. 99, quarto comma, del codice penale, come modificato dall'art. 4 della legge 5 dicembre 2005, n. 251 (Modifiche al codice penale e alla legge 26 luglio 1975, n. 354, in materia di attenuanti generiche, di recidiva, di giudizio di comparazione delle circostanze di reato per i recidivi, di usura e di prescrizione), promosso con ordinanza del 20 aprile 2006 dal Tribunale di Reggio Emilia nel procedimento penale a carico di A. R., iscritta al n. 569 del registro ordinanze 2006 e pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 50, 1ª serie speciale, dell'anno 2006.

Visto l'atto di intervento del Presidente del Consiglio dei ministri;

Udito nella Camera di consiglio del 4 giugno 2007 il giudice relatore Giovanni Maria Flick;

Ritenuto che, con l'ordinanza indicata in epigrafe, il Tribunale di Reggio Emilia ha sollevato, in riferimento agli artt. 3, primo comma, e 27, terzo comma, della Costituzione, questione di legittimita' costituzionale dell'art. 99, quarto comma, del codice penale;

che il rimettente riferisce di essere investito del processo penale - celebrato nelle forme del rito abbreviato susseguente a giudizio direttissimo - nei confronti di una persona arrestata per il reato di rapina impropria, in quanto, dopo aver trafugato alcuni mattoni da un cantiere, caricandoli su un carretto, aveva dato una spinta al socio dell'impresa edile, da cui era stato sorpreso, onde guadagnarsi la fuga;

che, secondo il giudice a quo, potrebbero essere concesse all'imputato tanto le circostanze attenuanti generiche, per la confessione resa, quanto quella di cui all'art. 62, numero 4), cod. pen., in considerazione del modestissimo valore economico delle cose sottratte;

che tali attenuanti - le quali, anteriormente all'entrata in vigore della legge 5 dicembre 2005, n. 251 (Modifiche al codice penale e alla legge 26 luglio 1975, n. 354, in materia di attenuanti generiche, di recidiva, di giudizio di comparazione delle circostanze di reato per i recidivi, di usura e di prescrizione), sarebbero state considerate senz'altro prevalenti...

Per continuare a leggere

RICHIEDI UNA PROVA

VLEX uses login cookies to provide you with a better browsing experience. If you click on 'Accept' or continue browsing this site we consider that you accept our cookie policy. ACCEPT