N. 13 RICORSO PER CONFLITTO DI ATTRIBUZIONE 2 agosto 2010

IL TRIBUNALE Letti gli atti del procedimento penale nei confronti di Iannuzzi Raffaele Lino, nato a Grottolella (Avellino) il 20 febbraio 1929 imputato: 'del delitto p. e p. dagli artt. 595 c.p., 13 legge 8 febbraio 1948, n. 47, perche' quale autore dell'articolo dal titolo 'Covo Riina, il processo a Mori risorge da Santoro', pubblicato sul quotidiano 'Il Giornale' del giorno 8 ottobre 2006, offendeva la reputazione di Antonio Ingoia, rappresentante del Pubblico ministero nel processo contro gli Ufficiali del R.O.S. dei Carabinieri, scrivendo:

che il procedimento penale nei confronti degli imputati Mori e De Caprio e' stato condotto dal Pubblico ministero con l'intento di 'chiacchierare', 'insozzare', 'sputtanare', 'perseguitare' gli imputati mediante 'indagini a vuoto, basate sul nulla e finte richieste di archiviazione fatte apposta per riaprire le indagini il giorno dopo. All'infinito';

che con il medesimo intento, l'iscrizione dei nominativi degli imputati nel registro delle notizie di reato fu eseguita 'solo per farne parlare i giornali, per insozzare e per sputtanare, per 'mascariare', tingere di carbone Mori e De Caprio';

che dopo l'assoluzione degli indagati il p.m. Ingoia e' andato di persona ad accusarli di nuovo e ad infamarli dinnanzi alla 'Cassazione di Michele Santoro', dove, partecipando in prima persona alla trasmissione di questi ultimo, 'ha discettato sul suo stesso processo', spiegando che 'in sostanza Mori e De Caprio, benche' assolti, sono sempre colpevoli''.

In Paderno Dugnano, il giorno 8 ottobre 2006.

Con la recidiva specifica reiterata infraquinquennale.

Premesso che:

in data 3 marzo 2009 e' pervenuta la decisione del Senato della Repubblica che nella seduta del 19 febbraio 2009 ha dichiarato l'insindacabilita' delle opinioni espresse da Iannuzzi Raffaele nell'articolo 'Covo Riina, il processo risorge da Santoro', pubblicato su 'Il Giornale' del giorno 8 ottobre 2006, ritenendo che le stesse costituissero opinioni espresse dal medesimo nell'esercizio delle sue funzioni di parlamentare, ai sensi dell'art. 68 della Costituzione;

che alla luce di detta pronuncia, all'udienza tenutasi in data 30 settembre 2009, la difesa dell'imputato chiedeva sentenza ex art. 129 c.p.p., il p.m. si rimetteva alla decisione del Giudice, mentre la parte civile chiedeva sollevarsi conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato ai sensi degli artt. 37, 23, 25, 26 legge n.

87/1953, affermando che il Senato con la delibera adottata il 19...

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