Un vero mercato dell'affitto nascerà solo dalla tassazione del reddito delle case, e non del loro valore

AutoreCorrado Sforza Fogliani
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La situazione del mercato locativo è, per i ceti davvero a disagio abitativo, critica. Ma non perché manchino (e si debbano costruire) alloggi di edilizia economica e popolare. Questa sarebbe infatti più che sufficiente sol che fosse ben governata. In mano alle Regioni, è invece occupata al 70 per cento da abusivi, da senza titolo e da morosi professionali. E chi ne avrebbe veramente bisogno, non vi ha accesso.

Per il Censis, il 13,5 per cento degli italiani vive in affitto.

Forse, il dato risente del fatto che se una famiglia ha due case (una prima e una seconda abitazione, intestate - per ragioni fiscali o parafiscali - ciascuna ad un coniuge), nelle statistiche figurano due proprietari. In ogni caso, la quota di mercato della locazione è assolutamente insufficiente, ed ingessa il Paese (che ha invece bisogno di mobilità, per le forze del lavoro in special modo). Ma tant'è: i Comuni sono famelici, ed anche la Finanziaria 2006 se l'è presa con l'affitto delle società immobiliari, aggravanto di costi. Dal canto suo, la grande liquidità che le crisi dei mercati azionari e obbligazionari hanno riversato sul mercato, ha provocato un innalzamento dei prezzi di compravendita assolutamente ingiustificato ed assolutamente non coerente con la redditività dell'investimento immobiliare (redditività che è in caduta libera, tant'è che nessuno acquista più un'unità immobiliare per affittarla). E così, è già iniziato un raffreddamento nei prezzi anche sensibile, che credo continuerà.

D'altra parte il rapporto prezzo d'acquisto-canone c'è solo in immobili di nicchia (alloggi per universitari, ad esempio) o nell'uso diverso (immobili commerciali di grande prestigio). Per il resto, e cioè nella quasi totalità del mercato abitativo, gli alti canoni sono solo la conseguenza della fiscalità erariale, ma soprattutto del Fisco comunale: oggi, un 50/60 per cento del canone, se ne va in tasse. E poi, ci sono le manutenzioni (sempre più costose ed in aumento anche di numero perché le obbligatorie vengono di continuo moltiplicate), le spese amministrative, assicurative e così via, imprevisti e morosità compresi.

Nonostante gli alti canoni - questo è il tragico - al locatore non resta nulla. Per questo, è sempre più difficile trovare alloggi in locazione: perché nessuno - come già dicevo - ha più convenienza ad acquistare per locare.

Sugli sfratti poi non ci sono dati...

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