L'utilitá delle regole: La prova provata della patente a punti

AutoreFranco Taggi/Pietro Marturano
CaricaReparto Ambiente e Traumi, Istituto superiore di Sanitá, Roma/Ministero dei trasporti, D.G. Mototirzzazione, Roma
Pagine1263-1268

    Tratto dal libro Salute e sicurezza stradale: L'onda lunga del trauma, a cura di FRANCO TAGGI e PIETRO MARTURANO, CAFI Editore, Roma.


Page 1263

@Introduzione

In precedenti articoli abbiamo preso visione di una serie di regole del codice della strada (c.s.), cui attenersi tutti al fine di rendere la circolazione più sicura. Queste regole sono basate sulle conoscenze tecnicoscientifiche e sull'esperienza. Non tutti però seguono queste regole, e il numero di multe ogni anno elevate ne è una testimonianza. Qualcuno si ritiene superiore alle regole, altri le infrangono per incoscienza o scarsa attenzione alle stesse. Alcuni, poi, ritengono che le regole non servano a molto.

A rifletterci bene, tutto questo è sorprendente in quanto la gran parte delle regole in questione, pur avendo un fondamento obiettivo, riflette quello che ci dice anche il buonsenso.

Evidentemente, nonostante quanto appreso nel corso per conseguire la patente di guida, come pure in forma diretta dall'esperienza di guida su strada, una parte dei conducenti non percepisce sufficientemente un fatto elementare: che le regole sono utili e indispensabili per la sicurezza stradale; e che, quindi, violarle non è una cosa buona per sé e per gli altri.

In questo articolo vogliamo fornire elementi non solo qualitativi sull'utilità delle regole, ma anche elementi quantitativi, ovvero rispondere ad una domanda più precisa: «Quanto sono utili queste regole?».

Per fare questo utilizzeremo dati precisi, in modo da pervenire a delle conclusioni che non abbiano carattere di opinioni.

I dati di cui ci serviremo saranno quelli dell'archivio della Patente a Punti (PaP), dove vengono registrate per ogni conducente le infrazioni più importanti al codice della strada e quelli delle Statistiche degli incidenti stradali verbalizzati (SISV), ovvero di quegli incidenti che, comportando lesioni alla persona, vengono rilevati dalle Forze dell'ordine.

Fatti, dunque, non opinioni.

@Materiali e Metodi

I dati sulle patentati attive e sulle infrazioni previste dalla PaP sono quelli dell'archivio generale della «Patente a Punti» (PaP) del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (MIT), relativi al periodo 1 luglio 2003 - 30 giugno 2004 (primo anno di applicazione).

I dati sugli incidenti stradali sono invece quelli delle «Statistiche sugli incidenti stradali verbalizzati dalle Forze dell'ordine» (ISTAT-ACI, anno 2003).

Nel caso della PaP, al fine di rapportare le infrazioni al numero di soggetti sottostanti, introdurremo i seguenti indici:

- Indice di Violazione (I.V.): rapporto tra numero di infrazioni relative alla patente a punti e numero di patenti attive;

- Indice di Responsabilità dell'incidente stradale (I.R.): rapporto tra il numero di conducenti responsabili dell'incidente stradale e numero di patenti attive.

Questi indici sono necessari per avere dei confronti validi in quanto il numero di infrazioni di un gruppo dipende fortemente da quanti individui ci sono in quel gruppo. Ad esempio, il numero di infrazioni commesse da conducenti maschi è molto più elevato di quello relativo alle femmine.

Possiamo dedurre da questo che i maschi infrangono il codice della strada più delle femmine? No di certo, in quanto i conducenti maschi sono molto più numerosi di quelli di sesso femminile. Grosso modo, per ogni due femmine che hanno la patente ci sono tre maschi. Quindi, se il numero di infrazioni dei conducenti maschi fosse una volta a mezzo quello delle femmine, la cosa sarebbe immediatamente spiegata dal fatto che il numero di patenti maschi è una volta e mezzo quello delle femmine.

Per evitare conclusioni fuorvianti bisogna quindi disporre di indici che tengano conto anche della numerosità dei gruppi che si confrontano: e questo è ciò che fanno l'I.V. e l'I.R.

Al fine di valutare l'efficacia delle regole, metteremo in relazione quello che appare sostanzialmente relativo ai comportamenti degli utenti (informazione fornita dalla PaP) con quello che poi accade in termini infortunistici sulle strade (informazione contenuta nei dati degli incidenti stradali...

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