Trasformazione del vano sottotetto in unità abitativa. Nuove (e vecchie) problematiche

AutoreGiuseppe Accordino
Pagine424-425

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La decisione in epigrafe, arricchisce d'ulteriori elementi di discussione e riflessione la problematica inerente la trasformazione del locale sottotetto, di propriet‡ esclusiva, in vano abitabile, gi‡ tanto dibattuta in giurisprudenza ed in dottrina.

Pur senza affrontare la questione dell'esistenza del diritto del proprietario di mutare la destinazione del locale sottotetto al fine di renderlo abitabile, la Suprema Corte afferma che nell'ipotesi in cui un'unit‡ immobiliare (nel caso di specie una mansarda) non sia, in considerazione della conformazione dell'edificio, servita dall'impianto di riscaldamento centralizzato, il proprietario non puÚ legittimamente vantare un diritto di condominio su tale impianto, con la conseguenza che non potrebbe essere utilizzato l'impianto comune di riscaldamento a servizio di tale unit‡ abitativa, senza il consenso dei condomini. Sottolinea, infatti, la decisione in esame che l'impianto comune di riscaldamento non sarebbe, in tal caso, legato all'unit‡ immobiliare dalla relazione d'accessoriet‡ e in pratica dal collegamento strutturale, materiale e funzionale, consistente nella destinazione all'uso o al servizio.

» interessante l'interpretazione dell'art. 1117 c.c. effettuata dalla Suprema Corte in tema d'attribuzione della propriet‡ comune.

La citata norma, nell'individuare le parti comuni dell'edificio, considera soprattutto la relazione d'accessoriet‡ tra i beni comuni e quelli propri, che si estrinseca, sul piano funzionale, nel carattere complementare delle cose, degli impianti e dei servizi d'uso comune, rispetto ai piani o alle porzioni di piano di propriet‡ esclusiva, mentre, dal punto di vista della connessione materiale, l'accessoriet‡ si concretizza nella mancanza d'autonomia fisica dei beni comuni.

In sostanza, l'attribuzione della propriet‡ comune di determinati beni, impianti e servizi d'uso comune, sostiene la sentenza in esame, verrebbe meno nel caso in cui gli stessi fossero destinati all'uso o al servizio solo d'alcuni piani o porzioni di piano dell'edificio. Di conseguenza, possono formare oggetto di propriet‡ comune unicamente i beni, gli impianti ed i servizi concretamente collegati alle unit‡ abitative dal rapporto d'accessoriet‡.

La decisione della Suprema Corte s'inserisce nel filone giurisprudenziale che ha elaborato la figura del c.d. ´condominio parzialeª, che si concretizza quando, appunto, alcuni beni, impianti e servizi sono considerati di propriet‡ comune solo...

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