N. 319 SENTENZA 21 - 23 novembre 2011

LA CORTE COSTITUZIONALE

composta dai signori:

Presidente: Alfonso QUARANTA;

Giudici: Franco GALLO, Gaetano SILVESTRI, Sabino CASSESE, Giuseppe TESAURO, Paolo Maria NAPOLITANO, Giuseppe FRIGO, Alessandro CRISCUOLO, Paolo GROSSI, Giorgio LATTANZI, Aldo CAROSI, Marta CARTABIA, Sergio MATTARELLA;

ha pronunciato la seguente

nel giudizio per conflitto di attribuzione tra enti sorto a seguito del decreto direttoriale del Ministero della difesa 8 settembre 2010, n. 13/2/5/2010, con cui sono stati individuati, nell'elenco allegato al decreto stesso, al fine del trasferimento al patrimonio disponibile dello Stato, gli immobili in uso all'Amministrazione della difesa, da assoggettare a procedure di alienazione, permuta, valorizzazione e gestione previste dall'art. 14-bis, comma 3, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 (Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitivita', la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria), convertito in legge, con modificazioni, dall'art. 1, comma 1, della legge 6 agosto 2008, n. 133, giudizio promosso dalla Regione siciliana con ricorso notificato il 9 marzo 2011, depositato in cancelleria il 22 marzo 2011 ed iscritto al n. 2 del registro conflitti tra enti 2011.

Visto l'atto di costituzione del Presidente del Consiglio dei ministri;

Udito nell'udienza pubblica dell'8 novembre 2011 il Giudice relatore Gaetano Silvestri;

Uditi l'avvocato Marina Valli per la Regione siciliana e l'avvocato dello Stato Vittorio Cesaroni per il Presidente del Consiglio dei ministri.

Ritenuto in fatto 1. - Con ricorso notificato il 9 marzo 2011 e depositato il successivo 22 marzo, la Regione siciliana, in persona del Presidente pro-tempore, ha promosso conflitto di attribuzione nei confronti del Presidente del Consiglio dei ministri, in relazione al decreto direttoriale del Ministero della difesa 8 settembre 2010, n.

13/2/5/2010, per violazione degli artt. 32 e 33 dello statuto della Regione siciliana, approvato con il r.d.lgs. 15 maggio 1946, n. 455, e del principio di leale collaborazione.

1.1. - In punto di fatto, la ricorrente sottolinea che con il decreto impugnato - del quale e' stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il solo elenco allegato - sono stati individuati, al fine del trasferimento al patrimonio disponibile dello Stato, gli immobili in uso all'Amministrazione della difesa, da assoggettare a procedure di alienazione, permuta, valorizzazione e gestione previste dall'art.

14-bis, comma 3, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 (Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitivita', la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria), convertito in legge, con modificazioni, dall'art. 1, comma 1, della legge 6 agosto 2008, n. 133, ora sostituito dall'art. 307 del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66 (Codice dell'ordinamento militare).

Nel richiamato elenco sono indicati numerosi beni ubicati in Sicilia, fra i quali il Faro Capo Mulini di Acireale e l'ex carcere militare di Palermo, che, in quanto beni d'interesse storico-artistico, erano stati gia' inseriti nell'elenco dei beni da trasferire alla Regione siciliana, approvato dalla Commissione paritetica nella seduta del 30 settembre 2010 e poi trasmesso alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Secondo la difesa regionale, quest'ultima circostanza sarebbe indicativa del 'convincimento anche dei rappresentanti di parte statale della spettanza alla Regione dei suddetti beni', per i quali e' venuto meno l'uso a fini militari.

La ricorrente precisa altresi' che, in esito alle riunioni della Commissione paritetica, sono stati emanati due decreti legislativi concernenti il trasferimento alla Regione di beni immobili dello Stato: il decreto legislativo 23 dicembre 2010, n. 265 (Norme di attuazione dello statuto speciale della Regione siciliana concernenti il trasferimento alla Regione di beni immobili dello Stato) e il decreto legislativo 23 dicembre 2010, n. 266 (Norme di attuazione dello statuto speciale della Regione siciliana concernenti il trasferimento, alla Regione, del Castello della Colombaia di Trapani).

La Regione siciliana afferma di essersi subito attivata al fine di prevenire una lesione delle proprie prerogative statutarie, 'non appena venuta a conoscenza della richiesta del Ministero della difesa di espungere alcuni...

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