Sentenza Nº 58363 della Corte Suprema di Cassazione, 28-12-2018

Presiding JudgePICCIALLI PATRIZIA
ECLIECLI:IT:CASS:2018:58363PEN
Date28 Dicembre 2018
Judgement Number58363
CourtQuarta Sezione (Corte Suprema di Cassazione di Italia)
Subject MatterPENALE
SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
FRANCESCHINI ANDREA nato a PADOVA il 14/07/1949
SILVANO ANDREA nato a ROMA il 31/08/1964
AZIENDA SANITARIA LOCALE ROMA1 (GIA' ASL RM/A)
avverso la sentenza del 22/02/2017 della CORTE APPELLO di ROMA
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere ALESSANDRO RANALDI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore FELICETTA MARINELLI
che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio per essere il reato estinto per
intervenuta prescrizione, con conferma degli effetti civili.
L'avvocato MAGLIO SERGIO per le parti civili La Penna Massimo, Faraoni Cinzia e La
Penna Martina insiste per la conferma della sentenza impugnata. L'avvocato
RANDAZZO ROBERTO per le parti civili Petrillo Anna e La Penna Aurora deposita
memoria conclusionale cui si riporta e nota spese. L'avvocato BARSANTI ILARIA per il
responsabile civile ASL RM1 (GIA' ASL RM/A) insiste nei motivi di ricorso. L'avvocato
MAUCERI DAVIDE per FRANCESCHINI ANDREA insiste nei motivi di ricorso. L'avvocato
AMOROSO MASSIMO per SILVANO ANDREA insiste nei motivi di ricorso.
Penale Sent. Sez. 4 Num. 58363 Anno 2018
Presidente: PICCIALLI PATRIZIA
Relatore: RANALDI ALESSANDRO
Data Udienza: 11/10/2018
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
RITENUTO IN FATTO
1.
Con sentenza del 22.2.2017 la Corte di appello di Roma ha confermato la
sentenza del Tribunale di Roma con cui Andrea Franceschini, nella sua qualità di
dirigente sanitario presso la Casa circondariale di Regina Coeli e Andrea Silvano,
in qualità di medico incaricato, presso la medesima struttura, che ebbe in cura il
detenuto Simone La Penna, sono stati giudicati responsabili del reato di cui agli
artt. 113 e 589 cod. pen. per avere cagionato la morte di Simone La Penna,
trasferito dal carcere di Viterbo, con diagnosi di anoressia, vomito ed
ipokaliemia; in particolare, si contesta agli imputati, un volta verificata
l'inefficacia del trattamento sanitario adottato in carcere, di avere omesso di
assumere le iniziative mediche preordinate al trasferimento del detenuto in una
struttura sanitaria idonea a meglio fronteggiare la patologia; ed inoltre, di avere
omesso di evidenziare i profili psichiatrici della patologia nella relazione sanitaria
del 30 agosto 2009, sottoscritta da entrambi, richiesta dal Tribunale di
Sorveglianza, finalizzata alla valutazione della compatibilità delle condizioni
sanitarie con lo stato di detenzione, nonché omettendo, nella relazione del 9
novembre 2009, riguardante identica richiesta, ogni informazione in ordine al
notevole ed allarmante calo ponderale subito dal La Penna dalla data di ingresso
nella struttura ed all'inefficacia delle terapie psichiatriche e psicologiche,
trascurando così di fornire all'autorità giudiziaria elementi indispensabili per
valutare la idoneità della struttura sanitaria carceraria a trattare in modo efficace
il progressivo decorso della patologia, che produceva il decesso di Simone La
Penna in data 26 novembre 2009.
2.
La vicenda è riassunta nelle sentenze di merito come segue.
Il 21 gennaio 2009 Simone La Penna veniva tratto in arresto in esecuzione
di un provvedimento di cumulo di pene e condotto presso il carcere di Viterbo,
ove all'ingresso misurava un peso ponderale di kg 79; il 9 febbraio 2009
venivano richiesti esami di laboratorio che rivelavano ipopotassiemia,
ipocloremia ed ipercalcemia; il 27 febbraio 2009, allorquando il peso corporeo
era pari a Kg 63, veniva prescritta visita psichiatrica per stato ansioso, che non
veniva effettuata; il 5 marzo 2009, su richiesta del responsabile dell'area
sanitaria del carcere di Viterbo, dott. Lepri, il detenuto veniva ricoverato presso
il reparto di medicina protetta dell'Ospedale Belcolle di Viterbo, con diagnosi
'squilibrio elettrolitico in paziente con anoressia'; nella cartella clinica si dava atto
che il paziente faceva risalire l'esordio della patologia alla fine di gennaio, a
seguito di una serie di episodi di vomito post-prandiale e si registrava grave calo
ponderale; il 10 marzo, dopo il rientro nella normalità dei valori di potassio, viste
2
e
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