Sentenza Nº 49123 della Corte Suprema di Cassazione, 03-12-2019

Presiding JudgeMICCOLI GRAZIA
ECLIECLI:IT:CASS:2019:49123PEN
Date03 Dicembre 2019
Judgement Number49123
CourtQuinta Sezione (Corte Suprema di Cassazione di Italia)
Subject MatterPENALE
SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
TURRISI FILADENFIO nato a Taormina il 8/09/1980
RIOLO IRENE nata a Francavilla Sicilia il 9/04/1982
avverso la sentenza della Corte di appello di Messina emessa in data 12/10/2018
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere B. Calaselice;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, A.
Picardi, che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio per la
determinazione della durata delle pene accessorie fallimentari, con il rigetto, nel
resto, dei ricorsi;
udito il difensore avv. D. Arizzi che ha concluso chiedendo l'accoglimento dei
ricorsi.
1
Penale Sent. Sez. 5 Num. 49123 Anno 2019
Presidente: MICCOLI GRAZIA
Relatore: CALASELICE BARBARA
Data Udienza: 16/07/2019
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
RITENUTO IN FATTO
1.
Con la sentenza impugnata la Corte di appello di Messina, in data 12
ottobre 2018, ha riformato la pronuncia del Tribunale in sede, del 27 settembre
2016, con la quale Filadelfio Turrisi e Irene Riolo erano stati condannati alla pena
di anni quattro mesi sei di reclusione il primo, anni tre mesi uno di reclusione la
seconda, oltre pene accessorie fallimentari nella misura di legge, in relazione ai
reati di bancarotta fraudolenta per distrazione e bancarotta documentale,
assorbito il reato di cui al capo B) in quello sub A), unificate le condotte ai sensi
dell'art. 219 Legge fall., riducendo la pena inflitta a Filadelfio Turrisi in quella di
anni quattro di reclusione, confermando, nel resto, l'impugnata sentenza anche
quanto alle statuizioni civili adottate a favore della curatela della Turrisi Filadelfio
Trasporti.
1.1.Si tratta dei reati inerenti il fallimento dell'impresa individuale Turrisi
Filadelfio Autotrasporti, amministrata dal Turrisi, dichiarato fallito il 25 febbraio
2012 (capi A , C e D.:bancarotta per distrazione anche di beni aziendali della
ditta individuale, con condotte commesse anche dopo la dichiarazione di
fallimento, nonché bancarotta fraudolenta documentale) e dei rapporti con la TFT
s.r.I., della quale la moglie del predetto, Irene Riolo, era legale rappresentante e
socia al 99 per cento, mentre Turrisi era titolare di una quota del capitale sociale
pari all'i per cento (capi A e B del proc. n. 1953/14 r.g.t. riunito, bancarotta
fraudolenta per distrazione di somme sul conto corrente bancario della T.F.T.
s.r.l. nonché l'esecuzione di bonifico a favore della Riolo per acconto stipendio
anno 2011).
2.
Avverso la descritta sentenza hanno proposto tempestivo ricorso per
cassazione gli imputati, tramite i difensori, con distinti atti di impugnazione.
2.1. Filadelfio Turrisi
denuncia, per il tramite del difensore avv. D. Arizzi,
nove vizi.
2.1.1.
Con il primo motivo si denuncia violazione di legge, mancata
assunzione di prova decisiva, travisamento dei fatti e della prova, vizio di
motivazione, anche in relazione alla mancata derubricazione del reato nella
fattispecie di cui all'art. 217, comma 2, legge fall.
Il ricorrente assume che:
-
la declaratoria di responsabilità deriva dalla deposizione del curatore e del
consulente tecnico della curatela, mentre non risulta ammessa, ai sensi degli
artt. 507 e 603, cod. proc. pen., perizia contabile, né motivata la scelta di non
rinnovare, in appello, l'istruttoria svolta;
-
il fallimento aveva riguardato una ditta individuale e dunque, poteva essere
rimproverata all'imputato soltanto la condotta di aver fatto spese, personali e per
2
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