Sentenza Nº 39560 della Corte Suprema di Cassazione, 26-09-2019
Presiding Judge | SANDRINI ENRICO GIUSEPPE |
ECLI | ECLI:IT:CASS:2019:39560PEN |
Judgement Number | 39560 |
Date | 26 Settembre 2019 |
Court | Prima Sezione (Corte Suprema di Cassazione di Italia) |
Subject Matter | PENALE |
SENTENZA
Sul ricorso proposto da:
1)Souhi Mahdi,
nato il 26/01/1993;
2)
Saadoui Hawari, nato il 02/08/1992;
Avverso la sentenza emessa il 12/06/2018 dalla Corte di assise di appello di
Roma;
Sentita la relazione del Consigliere dott. Alessandro Centonze;
Sentito il Procuratore generale, nella persona di Assunta Coconnello, che ha
concluso per l'inammissibilità dei ricorsi proposti nell'interesse degli imputati
Mahdi Souhi e Hawari Saadoui;
Sentiti per i ricorrenti, Mahcli Souhi e Hawari Saadoui, l'avv. Marco
Bartolumucci, che ha concluso per l'accoglimento dei ricorsi;
Penale Sent. Sez. 1 Num. 39560 Anno 2019
Presidente: SANDRINI ENRICO GIUSEPPE
Relatore: CENTONZE ALESSANDRO
Data Udienza: 06/06/2019
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
RITENUTO IN FATTO
1.
Con sentenza emessa il 09/02/2017 il G.U.P. del Tribunale di Latina,
procedendo con rito abbreviato, giudicava Mahdi Souhi e Hawari Saadoui
colpevoli dei reati ascrittigli ai capi 1 (artt. 588, commi primo e secondo, 61, nn.
1 e 5, cod. pen.) e 2 (artt. 110, 575, 577, n. 1, 61, nn. 1 e 5, cod. pen.) e -
concesse le attenuanti generiche ritenute equivalenti alle contestate aggravanti,
ritenuta la continuazione e operata la riduzione per il rito - condannava gli
imputati alla pena di quattordici anni e otto mesi di reclusione, oltre al
pagamento delle spese processuali.
Gli imputati Souhi e Saadoui, inoltre, venivano dichiarati interdetti in
perpetuo dai pubblici uffici e in stato di interdizione legale durante l'esecuzione
della pena.
Gli imputati, infine, venivano condannati al risarcimento dei danni nei
confronti delle parti civili costituite, da liquidarsi in separata sede processuale,
alle quali veniva riconosciuta una provvisionale di 50.000,00 euro per ciascuna di
loro.
2.
Con sentenza emessa il 12/06/2018 la Corte di assise di appello di Roma,
pronunciandosi sull'appello proposto dagli imputati Mahdi Souhi e Hawari
Saadoui, in riforma della decisione impugnata - esclusa l'aggravante di cui
all'art. 61, n. 1, cod. pen., concessa a entrambi gli appellanti l'attentante di cui
all'art. 62, n. 2, cod. pen. e al solo :
A
cini l'attenuante di cui all'art. 114 cod.
pen., che venivano ritenute prevalenti sulla residua aggravante di cui all'art. 61,
n. 5, cod. pen. - riduceva la pena irrogata a Sohui in dieci anni di reclusione e la
pena irrogata a Saadoui in otto anni di reclusione.
La sentenza di primo grado, nel resto, veniva confermata.
3.
Da entrambe le sentenze di merito emergeva che il 26/12/2015, alle ore
23.15, all'interno del locale "Artis Cafè", sito a Terracina, in Piazza Garibaldi n. 3,
nasceva una discussione tra Gino Toni Bellomo e uno degli imputati, Hawari
Saadoui, a causa del fatto che il primo dei due, in evidenti condizioni di
ubriachezza, pretendeva il pagamento di una birra, che gli veniva rifiutato dal
contendente.
In questa prima fase dello scontro, che si sviluppava all'interno dell
-
Artis
Cafè", si attivava in difesa di Hawari Saadoui l'amico Mahdi Sohui, il cui
intervento veniva interrotto dal proprietario del locale, che faceva uscire tutti e
tre ligi contendenti dal suo esercizio pubblico; dopo essere usciti fuori dal locale,
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Corte di Cassazione - copia non ufficiale
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