Sentenza Nº 38876 della Corte Suprema di Cassazione, 20-09-2019

• Presiding Judge: MOGINI STEFANO
• ECLI: ECLI:IT:CASS:2019:38876PEN
• Date: 20 Settembre 2019
• Judgement Number: 38876
• Court: Sesta Sezione (Corte Suprema di Cassazione di Italia)
• Subject Matter: PENALE

SENTENZA

sui ricorsi proposti da

1.

Morabito Giuseppe, nato a Rosarno il 11/05/1969

2.

Cicino Francesco, nato a Guardavalle il 03/04/1970

3.

Ciliberto Federico, nato a Legnano il 25/09/1994

4.

Curciarello Antonio, nato a Siderno il 16/10/1967

5.

Ferraro Massimo'nato a Melito di Porto Salvo il 05/07/1976

6.

De Curtis Francesco, nato a Locri il 10/01/1981

7.

Perre Giuseppe, nato a Locri il 27/09/1987

avverso la sentenza del 30/11/2018 della Corte di appello di Milano

visti gli atti, il provvedimento denunziato e i ricorsi;

udita la relazione svolta dal consigliere Ersilia Calvanese;

udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore

generale Mario Maria Stefano Pinelli, che ha concluso chiedendo il rigetto dei

ricorsi di Morabito Giuseppe e Ferraro Massimo Emiliano e la declaratoria di

inammissibilità degli altri ricorsi;

uditi i difensori, per De Curtis avv. Pasquale Lepiane, anche in sostituzione

dell'avv. Francesco Di Spigna, per Curciarello avv. Michele D'Agostino, per

Ciliberto, Morabito e Ferraro avv. Gioachino Monachino, in sostituzione dell'avv.

Penale Sent. Sez. 6 Num. 38876 Anno 2019

Presidente: MOGINI STEFANO

Relatore: CALVANESE ERSILIA

Data Udienza: 02/07/2019

Corte di Cassazione - copia non ufficiale

Antonio Ranieli per il primo e dell'avv. Angelo Mammoliti per gli altri due

ricorrenti, che hanno concluso riportandosi ai motivi di ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1.

Con la sentenza in epigrafe indicata, la Corte di appello di Milano

confermava la sentenza che aveva dichiarato, all'esito di giudizio abbreviato, gli

imputati, di seguito indicati, colpevoli dei reati loro rispettivamente ascritti.

In particolare, per il reato di cui all'art. 74 d.P.R. n. 309 del 1990 (capo 1)

erano stati condannati Giuseppe Morabito, Federico Ciliberto, Antonio Curciarello

e Massimo Emiliano Ferraro; per i reati di cui all'art. 73 d.P.R. n. 309 del 1990

erano condannati oltre al Morabito (per i capi 2, 3, 4, 5), al Ciliberto (per il capo

2), al Curciarello (per i capi 3, 4, 5) e al Ferraro (per il capo 5), anche Francesco

Cicino (per il capo 6), Francesco De Curtis (per il capo 6) e Giuseppe Perre (per il

capo 2).

Secondo le sentenze di merito, le indagini avevano consentito di accertare

sia l'esistenza di una associazione dedita al traffico di marijuana operante tra la

Lombardia, il Lazio, la Calabria e la Sicilia in un arco temporale quantomeno

identificabile nella primavera 2017 (epoca di inizio delle indagini) e i primi di

luglio 2017 (data in cui erano state eseguite le misure cautelari) sia la

commissione di vari reati di cessione e trasporto della medesima sostanza nel

suddetto periodo.

Quanto al reato associativo, l'imputazione prevedeva che ad essa facessero

parte anche altri imputati, per i quali si era proceduto con rito ordinario.

2.

Avverso la suddetta sentenza hanno proposto ricorso per cassazione gli

imputati sopra indicati, denunciando, a mezzo dei loro rispettivi difensori, i

motivi di seguito enunciati nei limiti di cui all'art. 173, disp. att. cod. proc. peri.

3.

Ricorso di Morabito e Ferraro.

3.1. Art. 606, comma 1, lett.

b), c), d),

cod. proc. pen., in relazione agli

artt. 415-bis, 416, 438, comma

6

-

bis,

3268

(rectius

268), 270, comma 2, 271

cod. proc. pen. e 89 disp. att. cod. proc. pen.

La difesa aveva eccepito sin dalla notifica dell'avviso ex art. 415-bis cod.

proc. pen. la

mancanza agli atti dei nastri delle captazioni (RIT 2089, 2494,

2879, 2299, 2653, 2799, 2090, 963) acquisite da altro procedimento penale

(essendovi al loro posto solo le copie di alcuni brogliacci).

I giudici di merito hanno concordemente escluso che tale vizio rilevasse ai

fini dell'utilizzabilità delle intercettazioni, così violando il disposto del secondo

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