Sentenza Nº 35993 della Corte Suprema di Cassazione, 13-08-2019

Presiding JudgeIASILLO ADRIANO
ECLIECLI:IT:CASS:2019:35993PEN
Judgement Number35993
Date13 Agosto 2019
CourtPrima Sezione (Corte Suprema di Cassazione di Italia)
Subject MatterPENALE
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
DI BELLO GIUSEPPE nato a CASSINO il 22/01/1979
avverso la sentenza del 27/02/2018 della CORTE ASSISE APPELLO di ROMA
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere FILIPPO CASA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore LUIGI BIRRITTERI
che ha concluso chiedendq
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PC3-eei3c-kule-per il rigetto del ricorso.
udito il difensore dek
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L'Avv. Gianrico Ranaldi difensore delle parti civili costituite deposita in udienza
conclusioni e nota spese e insiste per l'inammissibilità o per il rigetto del ricorso con
conseguente condanna al pagamento delle ulteriori spese sostenute nel presente
grado di giudizio.
Si dà atto della presenza, si soli fini della pratica forense, della Dott.ssa Iolanda
Fappiano identificata con tessera Ordine Avvocati Cassino n. 456/17 e della Dott.ssa
Giorgia Facchini identificata con tessera Ordine Avvocati Cassino n. 67/18.
Penale Sent. Sez. 1 Num. 35993 Anno 2019
Presidente: IASILLO ADRIANO
Relatore: CASA FILIPPO
Data Udienza: 05/03/2019
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
RITENUTO IN FATTO
1.
Con sentenza del 14.11.2016, la Corte di Assise di Cassino dichiarava DI BELLO
Giuseppe colpevole dei reati, unificati dalla continuazione, di tentata rapina impropria e
omicidio volontario pluriaggravati, commessi in danno di MATTEI Giuseppino e MATTEI
Amilcare, nonché di porto di arma comune da sparo, e lo condannava alla pena dell'ergastolo,
con isolamento diurno di sei mesi, oltre alle pene accessorie di legge ed al risarcimento dei
danni, con pagamento di provvisionale, in favore delle parti civili costituite.
1.1.
Secondo la ricostruzione dei fatti operata dal primo Giudice, i corpi senza vita dei
fratelli MATTEI vennero rinvenuti, sotto una pioggia battente, da un operaio della loro ditta
G.P.R. (ADRIANO Domenico) verso le ore 6.15 del 7.11.2014 in località Pennino del comune di
Coreno Ausonio (FR), all'interno di una zona estrattiva che i due imprenditori avevano
acquistato all'inizio di quell'anno da VICCARO Carlo; zona confinante, a monte, con la restante
parte di cava dei VICCARO e, a valle, con la cava della ditta IPEMA di DI BELLO Vincenzo & C.,
gestita da quest'ultimo e dai figli Giuseppe e Marco.
Allertato dalla segnalazione giunta dalla C.O., il M.Ilo MUSCARIELLO Diego, Comandante
della Stazione dei Carabinieri di Ausonia, giunse poco dopo sul posto, rinvenendo, a distanza di
pochi metri l'uno dall'altro, il cadavere di MATTEI Giuseppino e quello del fratello Amilcare,
quest'ultimo, a sua volta, collocato praticamente a contatto con il corpo di DI BELLO Giuseppe,
il quale, ancora vivo, rantolava chiedendo aiuto, sicché venne affidato ai soccorsi del 118,
tempestivamente intervenuti.
1.2.
Secondo le conclusioni rassegnate dal medico-legale dott.ssa VIGLIALORO,
rettificate dopo l'esame degli indumenti della vittima effettuato dai Carabinieri del RIS di Roma
con microscopio elettronico ad alta precisione, MATTEI Giuseppino era stato raggiunto da un
unico colpo d'arma da fuoco, che, penetrato in regione mammaria sinistra e uscito in regione
dorsale sinistra, aveva attinto il polmone sinistro determinando un'emorragia letale; quanto a
MATTEI Amilcare, la causa del decesso fu ricondotta all'azione del colpo d'arma da fuoco,
esploso a distanza ravvicinata, che aveva attinto la regione mammaria sinistra - uscendo in
regione toracica posteriore destra - e aveva leso gli organi interni determinando una
insufficienza cardiocircolatoria e respiratoria acuta.
Il decesso, per entrambi, venne collocato alle ore 2 circa del 7.11.2014.
Anche il DI BELLO, secondo l'esame del medico-legale, era stato attinto da più colpi di
pistola, uno dei quali, quello diretto al trago destro, per le conseguenze lesive, aveva segnato
la fine di qualsiasi mobilità dell'imputato.
Sul punto si rilevava un contrasto fra il parere della dott.ssa VIGLIALORO, avallato dal
C.T. della difesa, e quello formulato dai medici del Policlinico Umberto I di Roma che avevano
visitato l'imputato nell'immediatezza, nonché dai CC.TT
. delle parti civili FARNETI e OLIVA: per
i primi, il colpo in questione era entrato nel trago dell'orecchio destro ed era uscito in regione
sottomentoniera sinistra, per i secondi la direzione del tramite era esattamente contraria.
2
Corte di Cassazione - copia non ufficiale

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