Sentenza Nº 31904 della Corte Suprema di Cassazione, 18-07-2019

• Presiding Judge: FIDELBO GIORGIO
• ECLI: ECLI:IT:CASS:2019:31904PEN
• Judgement Number: 31904
• Date: 18 Luglio 2019
• Court: Sesta Sezione (Corte Suprema di Cassazione di Italia)
• Subject Matter: PENALE

SENTENZA

sui ricorsi proposti da:

1)

Brancatisano Dante, nato a Melito di Porto Salvo il 30/09/1963

2)

Falcomatà Rocco, nato a Casignana il 12/01/1958

3)

Morabito Giovanni, nato ad Africo il 21/03/1950

4)

Talia Giovanni, nato a Samo il 10/11/1935

avverso la sentenza del 09/05/2018 della Corte di appello di Reggio Calabria

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Antonio Costantini;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Paolo

Canevelli, che ha chiesto l'inammissibilità di tutti i ricorsi;

uditi i difensori: avv. Vincenzo Nobile, in difesa di Falcomatà Rocco che chiede

l'accoglimento del ricorso; avv. Mario Santambrogio, in difesa di Morabito

Giovanni che chiede l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata; avv.

Antonio Managò, in difesa di Brancatisano Dante e Talia Giovanni, che chiede

l'accoglimento dei ricorsi.

Penale Sent. Sez. 6 Num. 31904 Anno 2019

Presidente: FIDELBO GIORGIO

Relatore: COSTANTINI ANTONIO

Data Udienza: 07/05/2019

Corte di Cassazione - copia non ufficiale

RITENUTO IN FATTO

1.

Rocco Falcomatà, Giovanni Morabito, Dante Brancatisano e Talia Giovanni

ricorrono avverso la sentenza della Corte di appello di Reggio Calabria in data 9

maggio 2018 (depositata il 19 novembre 2018) con la quale è stata confermata

la decisione, emessa all'esito del giudizio abbreviato, del Tribunale di Reggio

Calabria che aveva condannato, per il reato di cui all'art. 416-bis, comma primo,

secondo, terzo e quarto, cod. pen., Giovanni Morabito, promotore della

associazione mafiosa, alla pena di anni sette di reclusione, mentre quali

partecipi, Dante Brancatisano e Rocco Falcomatà venivano condannati alla pena

di anni cinque di reclusione e Giovanni Talia, previa concessione delle circostanze

attenuanti generiche ritenute equivalenti, alla pena di anni due di reclusione.

I ricorrenti sono accusati di essere partecipi dell'associazione mafiosa

appartenente alla 'ndrangheta denominata "Morabito - Bruzzaniti - Palamara",

operante nel territorio di Africo e Bova Marina (con articolazioni in Lombardia)

avente ad oggetto il traffico di sostanze stupefacenti su scala internazionale, con

reimpiego dei ricavi delle attività illecite in attività commerciali collaterali, con

particolare riferimento al settore edilizio e del movimento terra, anche mediante

la partecipazione e conseguimento di commesse pubbliche bandite dalle

amministrazioni comunali, per l'arco temporale che va dalla metà degli anni '90

fino almeno al 2002 e comunque fino alla data dei rispettivi arresti e/o fino

all'inizio dello stato di latitanza dei ricorrenti.

In tale contesto, secondo la prospettazione accusatoria, Giovanni Morabito

avrebbe assunto il ruolo apicale volto alla gestione degli affari illeciti con

l'obiettivo di mantenere la supremazia nelle zone di influenza e i collegamenti

con le zone lombarde, Dante Brancatisano si sarebbe occupato di mansioni

organizzative e delle scelte strategiche e decisionali in relazione all'acquisizione

delle attività economiche individuate dall'associazione, Rocco Falcomatà si

sarebbe occupato del recupero delle armi a vantaggio dell'associazione

svolgendo le funzioni di mero partecipe, mentre Giovanni Talia avrebbe agito in

qualità di partecipe dell'associazione, anche svolgendo le funzioni di prestanome

per la intestazione di schede telefoniche utilizzate dagli appartenenti

all'associazione mafiosa, oltre a rendersi disponibile ad operazioni di

finanziamento.

2.

Dante Brancatisano e Giovanni Talia, a mezzo del comune difensore di

fiducia avv. Antonio Managò, deducono i motivi di seguito indicati.

2.1. Manifesta illogicità della motivazione in relazione agli artt. 187 e 192

comma 2 cod. proc. pen. e 416-bis cod. pen.

2

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