Sentenza Nº 30552 della Corte Suprema di Cassazione, 22-11-2019

Presiding JudgeSCALISI ANTONINO
ECLIECLI:IT:CASS:2019:30552CIV
Date22 Novembre 2019
Judgement Number30552
CourtSeconda Sezione (Corte Suprema di Cassazione di Italia)
Subject MatterCIVILE
SENTENZA
sul ricorso 6434-2016 proposto da:
VIOLA NICOLINA, rappresentata e difesa dall'Avvocato
ANTONIO ESPOSITO ed elettivamente domiciliata a Roma, via
del Banco di Santo Spirito 42, presso lo studio dell'Avvocato
ANTONIO CASILLI, per procura speciale in calce al ricorso;
- ricorrente -
contro
TONDO GIUSEPPE, rappresentato e difeso dall'Avvocato
RENATA MINAFRA ed elettivamente domiciliata a Roma, via
Girolamo Savonarola 39, presso lo studio dell'Avvocato
CARMINE PELLEGRINO, per procura in calce al controricorso
- con troricorrente
-
avverso la sentenza n. 4199/2015 del TRIBUNALE DI LECCE,
depositata il 3/9/2015;
nonché
Civile Sent. Sez. 2 Num. 30552 Anno 2019
Presidente: SCALISI ANTONINO
Relatore: DONGIACOMO GIUSEPPE
Data pubblicazione: 22/11/2019
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
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sul ricorso 27053-2017 proposto da:
VIOLA NICOLINA, rappresentata e difesa dall'Avvocato
ANTONIO ESPOSITO ed elettivamente domiciliata a Roma, via
del Banco di Santo Spirito 42, presso lo studio dell'Avvocato
ANTONIO CASILLI, per procura speciale in calce al ricorso;
- ricorrente -
contro
TONDO GIUSEPPE, rappresentato e difeso dall'Avvocato
RENATA MINAFRA ed elettivamente domiciliata a Roma, via
Girolamo Savonarola 39, presso lo studio dell'Avvocato
CARMINE PELLEGRINO, per procura in calce al controricorso
- controricorrente
-
avverso la sentenza n. 1633/2017 del TRIBUNALE DI LECCE,
depositata il 14/4/2017;
udita la relazione della causa svolta nell'udienza pubblica del
4/6/2019 dal Consigliere Dott. GIUSEPPE DONGIACOMO;
sentito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto
Procuratore Generale della Repubblica, Dott. ALBERTO
CELESTE, il quale ha concluso per l'inammissibilità o, in
subordine, per il rigetto dei ricorsi;
sentito, per la ricorrente, l'Avvocato ANTONIO ESPOSITO;
sentito,
per
il
controricorrente,
l'Avvocato
CARMINE
PELLEGRINO.
FATTI DI CAUSA
Il giudice di pace di Lecce, con sentenza del 24/7/2013, in
accoglimento dell'opposizione proposta da Nicolina Viola, ha
revocato il decreto ingiuntivo che, in data 30/11/2011, era
stato emesso in favore di Tondo Giuseppe relativamente al
corrispettivo maturato per i lavori di fornitura e posa in opera
di tubazioni gas, collegamento di cucina e caldaia eseguiti
presso l'immobile di Lecce, via Della Vite 28.
Ric. 2016 n. 6434 e Ric. 2017 n. 27053, Sez. 2 - PU del 4 giugno 2019
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
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Il
giudice,
in
particolare,
ha
ritenuto
che,
per
l'inconcludenza dei documenti prodotti (in quanto alcuni erano
riferibili al Totaro quale committente ed intestati ad altre ditte,
come la bolla di accompagnamento del 21/1/2011, relativa alla
consegna di un serbatoio di gas GPL, e la fattura del
21/3/2011, relativa alla fornitura di gas, mentre altri
riguardavano le opere realizzate presso l'immobile ubicato in
viale della Libertà 182; altri ancora, come la dichiarazione di
conformità dell'impianto, perché di dubbia valenza probatoria
ovvero, come la fattura del 20/7/2011, perché contraddetti
dalle risultanze testimoniali e documentali) e per
l'inattendibilità dei testimoni escussi, il ricorrente non avesse
fornito alcuna prova in ordine all'esistenza del rapporto
contrattuale intercorso tra le parti.
Giuseppe Tondo ha proposto appello avverso la predetta
sentenza censurando, in particolare, i criteri di valutazione
delle risultanze probatorie utilizzati dal giudice di primo grado,
potendosi ritenere provato, sulla scorta della documentazione
prodotta in atti e delle dichiarazioni rese in sede di
interrogatorio formale e dai testi escussi, l'incarico conferito
dalla Viola e puntualmente portato a termine dal Tondo.
Nicolina Viola si è costituita in giudizio resistendo al
gravame, deducendo, tra l'altro, l'irrilevanza della
documentazione prodotta e l'inattendibilità dei testimoni sentiti
nel corso dell'istruttoria.
Il tribunale di Lecce, con la sentenza indicata in epigrafe,
ha accolto l'appello ed ha annullato la sentenza impugnata,
dichiarando l'esecutività del decreto ingiuntivo opposto e
condannando l'appellata a rifondere al Tondo le spese del
doppio grado di giudizio.
Il tribunale, in effetti, dopo aver premesso l'irrilevanza, ai
Ric. 2016 n. 6434 e Ric. 2017 n. 27053, Sez. 2 - PU del 4 giugno 2019
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