Sentenza Nº 22054 della Corte Suprema di Cassazione, 23-07-2020

Presiding JudgePEZZULLO ROSA
ECLIECLI:IT:CASS:2020:22054PEN
Judgement Number22054
Date23 Luglio 2020
CourtQuinta Sezione (Corte Suprema di Cassazione di Italia)
Subject MatterPENALE
SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
BOCCONE CARLO nato a GENOVA il 20/05/1976
GRAZIOSO ALIOTO CARLO nato a GENOVA il 03/06/1979
MELANDRI GIORGIO nato a GENOVA il 08/11/1959
avverso l'ordinanza del 06/11/2019 del TRIB. LIBERTA' di GENOVA
udita la relazione svolta dal Consigliere RENATA SESSA;
Ilte/sentite le conclusioni del PG PAOLA FILIPPI
Il Proc. Gen. conclude per il rigetto dei ricorsi.
udito il difensore
L'Avv. RINALDO ROMANELLI si riporta ai motivi dì ricorso e insiste per l'accoglimento
dello stesso.
Penale Sent. Sez. 5 Num. 22054 Anno 2020
Presidente: PEZZULLO ROSA
Relatore: SESSA RENATA
Data Udienza: 21/02/2020
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
RITENUTO IN FATTO
2. Con atto a firma dell' avv. Rinaldo Romanelli è proposto ricorso per
Cassazione nell'interesse di Boccone Carlo, Grazioso Alioto Carlo e Melandri Giorgio
avverso l'ordinanza emessa dal Tribunale di Genova, in funzione di giudice del
Riesame, che ha, in parziale accoglimento dell'appello del Pubblico Ministero,
disposto nei confronti dei predetti, per la durata di mesi dodici, le misure cautelari
della sospensione dall'esercizio del pubblico ufficio di concessionario di attività
pubbliche e congiuntamente del divieto temporaneo di esercitare le rispettive
attività professionali in relazione a qualunque attività in favore di soggetti collegati
con concessionari di attività pubbliche e per qualunque attività comunque legata
alle funzioni relative alla sicurezza, con riguardo a tutti i capi di imputazione
rispettivamente loro ascritti (tranne che per i capi 21A, 22A, 23A, 25A per Boccone
Carlo).
Esso si articola in cinque motivi.
2.1 Con il primo motivo si deduce violazione della legge processuale, in
relazione agli artt. 310 e 649 c.p.p., per avere il Tribunale emesso l'ordinanza
cautelare impugnata pur in presenza dell'intervenuto giudicato cautelare.
Il ricorrente ricorda che il P.M. ha formulato una prima istanza cautelare,
rigettata dal G.I.P. e quindi una seconda, del medesimo tenore, allegando una
relazione del proprio consulente tecnico, datata 8 settembre 2019, il (secondo)
verbale di sommarie informazioni testimoniali rese da Migliorino Placido in data 18
settembre 2019, e una nota esplicativa dei contenuti
standard
delle schede
ispettive.
All'udienza il difensore di Galatà - altro coindagato - ha rilevato
l'inammissibilità dell'appello in ragione dell'intervenuto giudicato cautelare in
considerazione dell'assenza di elementi probatori nuovi rispetto a quelli già
esaminati dal GIP con la prima ordinanza di rigetto.
Il Tribunale ha escluso la fondatezza dell'eccezione, trascurando che il rilievo
di inammissibilità consiste nella contestazione circa l'effettiva e non solo formale
novità degli elementi offerti dal P.M..
Quanto alla consulenza, è lo stesso giudice
a quo
ad affermare che la novità
"sostanziale" ci sarebbe poichè la consulenza ha chiarito il quadro normativo di
riferimento che disciplina le ispezioni. L'analisi del quadro normativo, anche
qualora in esso si voglia ricomprendere il manuale operativo e le direttive interne
emanate da SPEA, è però compito del Giudice, non del consulente, e, ove
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