Sentenza Nº 21735 della Corte Suprema di Cassazione, 17-05-2019

Presiding JudgeMAZZEI ANTONELLA PATRIZIA
ECLIECLI:IT:CASS:2019:21735PEN
Judgement Number21735
Date17 Maggio 2019
CourtPrima Sezione (Corte Suprema di Cassazione di Italia)
Subject MatterPENALE
SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
CROCE' GIUSEPPE nato a MELITO DI PORTO SALVO il 09/11/1946
CROCE' FORTUNATA BARBARA nato a MELITO DI PORTO SALVO il 14/10/1977
avverso il decreto del 19/01/2018 della CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA
udita la relazione svolta dal Consigliere RAFFAELLO MAGI;
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Penale Sent. Sez. 1 Num. 21735 Anno 2019
Presidente: MAZZEI ANTONELLA PATRIZIA
Relatore: MAGI RAFFAELLO
Data Udienza: 20/02/2019
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
RITENUTO IN FATTO
1.
Con decreto emesso in data 19 gennaio 2018, la Corte di Appello di Reggio Calabria ha
respinto gli appelli proposti da Crocè Giuseppe e Crocè Fortunata Barbara avverso il
decreto di primo grado, emesso dal Tribunale in data 8 giugno 2016 in sede di misure di
prevenzione.
1.1 Si è pertanto confermato il giudizio di pericolosità sociale nei confronti di Crocè
Giuseppe (con sottoposizione alla misura personale della sorveglianza speciale con
obbligo di soggiorno per la durata di anni quattro) con profilo 'misto' - di pericolosità cd.
semplice e qualificata - e nei confronti di Croce Fortunata Barbara (con sottoposizione a
misura personale per anni due) in riferimento alla, ritenuta, sola pericolosità semplice.
Vi è stata confisca contestuale di numerosi beni, compiutamente indicati nelle decisioni in
atti.
1.2 La motivazione espressa dalla Corte territoriale fa ampio rinvio - con incorporazione
di intere parti espositive e valutative - a quella del decreto emesso in primo grado.
Secondo la tesi di accusa, coltivata anche in un procedimento penale, i Crocè attraverso
lo svolgimento di attività di impresa (gestione di supermercati con marchio SMA nella
zona di Reggio Calabria) avrebbero posto in essere reati fiscali e truffe (anni 2006 -
2008) nonchè agevolato (art. 110/416
bis
cod.pen.) taluni appartenenti alla
organizzazione di stampo mafioso operante in quei territori (cosca De Stefano-Tegano)
mediante la ricezione e promozione delle loro forniture di prodotti.
La vicenda penale correlata ha dato luogo ad alcuni provvedimenti cautelari emessi
nell'anno 2012, oggetto di rivisitazione in sede di impugnazione, aspetto che verrà
approfondito nel prosieguo della trattazione.
2.
Avverso detto decreto hanno proposto ricorso per cassazione - a mezzo del difensore -
Crocè Giuseppe e Crocè Fortunata Barbara, articolando distinti motivi.
2.1 Al primo motivo si deduce, in riferimento alla posizione di Crocè Giuseppe, la mera
apparenza di motivazione in punto di ricostruzione del profilo di pericolosità.
Si afferma che la Corte di secondo grado ha sostanzialmente eluso i temi di critica posti
in quella sede facendo ampio rinvio ai contenuti del decreto di primo grado, senza alcuna
concreta rielaborazione critica.
Ciò assume un particolare rilievo, in tesi, attesa la forza degli argomenti contrari che
erano stati esposti, relativi alla assenza di conferma dei provvedimenti cautelari emessi in
ambito penale a carico del Crocè Giuseppe, quanto alla ipotesi di concorso esterno in
associazione mafiosa (con produzione di decisioni emesse da questa Corte di legittimità
in sede penale).
2
Corte di Cassazione - copia non ufficiale

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