SENTENZA Nº 202200644 di CGA Sicilia, 24-05-2022

Presiding JudgeBURICELLI MARCO
Date24 Maggio 2022
Published date30 Maggio 2022
Judgement Number202200644
CourtConsiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana
Pubblicato il 30/05/2022

N. 00644/2022REG.PROV.COLL.

N. 00358/2019 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il CONSIGLIO DI GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA PER LA REGIONE SICILIANA

Sezione giurisdizionale

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 358 del 2019, proposto dai signori
Michelangelo Alonge, Calogero Zambuto, Salvatore Di Francesco, Calogero D'Aleo, Giuseppe La Porta, rappresentati e difesi dagli avvocati Giovanni Immordino e Giuseppe Immordino, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Giovanni Immordino in Palermo, viale Libertà n. 171;

contro

Comune di Agrigento, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Rita Salvago, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;
Assessorato regionale territorio e ambiente, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'Avvocatura distrettuale dello Stato domiciliataria per legge in Palermo, via Villareale n. 6;
Comitato di quartiere Maddalusa, non costituito in giudizio;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia (Sezione Seconda) n. 02047/2018, resa tra le parti.


Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

Visti gli atti di costituzione in giudizio del Comune di Agrigento e dell’Assessorato regionale territorio e ambiente;

Visti tutti gli atti della causa;

Relatore nell'udienza smaltimento del giorno 24 maggio 2022, tenutasi ai sensi del combinato disposto del comma 4 bis dell’art. 87 c.p.a. e dell’art. 13 quater disp. att. c.p.a., il Cons. Antonino Caleca e uditi per le parti gli avvocati come da verbale;

Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.


FATTO e DIRITTO

1. Oggetto del presente procedimento è il decreto del 28 ottobre 2009 del Dirigente generale del Dipartimento regionale urbanistica di approvazione del piano regolatore generale e del regolamento edilizio del Comune di Agrigento, unitamente all’allegato a) del decreto stesso nella parte in cui sono state respinte le opposizioni presentate dalle parti appellanti, unitamente agli atti richiamati.

2. i fatti di causa rilevanti ai fini del decidere possono riassumersi nei seguenti termini.

3. Gli odierni appellanti sono proprietari di taluni immobili di civile abitazione e di alcuni lotti di terreno siti ad Agrigento, al foglio di mappa terreni n. 104 in una zona nota come C. da Maddalusa.

4. Per regolarizzare lo stato giuridico degli immobili siti nei terreni di loro proprietà gli appellanti presentavano distinte istanze volte ad ottenere la concessione edilizia in sanatoria.

5. Con delibera n. 108 del 20 luglio 2005, il Consiglio Comunale di Agrigento adottava la "Presa d'atto del progetto di revisione del P.R.G. — regolamento edilizio — prescrizioni esecutive, studio geologico-tecnico".

I ricorrenti presentavano opposizioni al Piano regolatore generale adottato.

6. In data 28 ottobre2009, il Settore VII-urbanistica del Comune di Agrigento adottava distinti provvedimenti di rigetto di alcune delle richieste di sanatoria presentate in quanto gli immobili in questione non sarebbero suscettibili di sanatoria in quanto ricadenti "in zona "A" del d.m. 16 maggio 1968 e d.P.R.S. 91/91, inedificabilità assoluta".

7. I provvedimenti di diniego venivano impugnati innanzi il giudice amministrativo.

8. Con il decreto del 28 ottobre 2009 del Dirigente generale del Dipartimento regionale urbanistica veniva approvato il piano regolatore generale e il regolamento edilizio del Comune di Agrigento, rigettando contestualmente, alla luce dei pareri resi dal CRU, tutte le opposizioni presentate dai ricorrenti.

9. Questo ultimo atto, unitamente agli atti presupposti, costituisce l’oggetto del ricorso di primo grado del presente procedimento.

10. A detta degli originari ricorrenti (primo e secondo dei motivi del ricorso di primo grado) il decreto di approvazione del piano regolatore di Agrigento sarebbe illegittimo perché relativamente alla zona di interesse delle parti appellanti doveva essere riconosciuta la destinazione residenziale, mentre del tutto erroneamente era stata ritenuta soggetta a vincolo di inedificabilità assoluta sulla scorta delle previsioni di cui al d.m. 16 maggio 1968 (cd. Gui Mancini).

Il d.m. 16 maggio 1968 cd. Gui-Mancini all’epoca dell’adozione del provvedimento impugnato non sarebbe più vigente per effetto dell'abrogazione della legge in forza della quale era stato adottato.

Le relative prescrizioni sarebbero ormai da ritenere travolte per effetto dell'intervenuta abrogazione dell'art. 2-bis del decreto-legge 30 luglio 1966, n. 590 e dell'articolo unico della legge 28 settembre 1966, n. 749.

A detta degli originari ricorrenti nell'ambito del provvedimento normativo (cd. "taglia-leggi") la disposizione legislativa in forza della quale era stato adottato il d.m. 16 maggio 1968 sarebbe stata espressamente abrogata.

Più precisamente, sia il d.l. n. 590/1966 che la legge 28 settembre 1966, n. 749 (di conversione del decreto) sarebbero stati abrogati dall'art. 24 del d.l. 25 giugno 2008, n.112 (comma modificato dall'articolo 1, comma 1, della legge 6 agosto 2008, n. 133, in sede di conversione).

In buona sostanza, a detta dei ricorrenti, al momento dell'adozione del decreto 28 ottobre 2009 di approvazione del PRG da parte dell'A.R.T.A., il d.m. Gui-Mancini sarebbe stato inefficace, e non sarebbe stato in alcun modo possibile farvi riferimento al fine di individuare il perimetro dell'area soggetta a vincolo di inedificabilità assoluta.

11. Con il terso motivo si deduceva che la zona in cui ricadono gli immobili di proprietà dei ricorrenti è geograficamente al di là del fiume Hypsas, con la conseguenza che non potrebbe essere invocata alcuna esigenza di tutela e/o di "conservazione delle antichità", dal...

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