SENTENZA Nº 201907839 di Consiglio di Stato, 01-10-2019

Presiding JudgeGRECO RAFFAELE
Date01 Ottobre 2019
Published date14 Novembre 2019
Judgement Number201907839
CourtCouncil of State (Italy)
Pubblicato il 14/11/2019

N. 07839/2019REG.PROV.COLL.

N. 02129/2009 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2129 del 2009, proposto dalle signore Caldarola Adesso Giovanna e Caldarola Maria Alda, rappresentate e difese dall’avvocato Sergio Quatela, con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Carlo Testori in Roma, via Gregorio VII, n. 269,

contro

- la Regione Puglia, in persona del Presidente pro tempore, non costituita in giudizio;
- il Comune di Ruvo di Puglia, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dall’avvocato Vincenzo Caputi Iambrenghi, con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via Vincenzo Picardi, n. 4/B;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia (Sezione Prima) n. 486/2008, resa tra le parti, concernente delibera regionale di approvazione di variante al Piano regolatore generale.


Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

Visto l’atto di costituzione in giudizio del Comune di Ruvo di Puglia;

Visto l’atto di costituzione in giudizio dei signori Sabino Adesso e Vito Adesso, nella loro qualità di eredi della signora Giovanna Caldarola;

Visto l’atto di costituzione in giudizio della Pellegrini S.r.l., in persona del legale rappresentante pro tempore, nella sua qualità di procuratrice dei suindicati signori Adesso e promissaria acquirente del suolo di cui è causa, con contestuale declaratoria di sostituzione per tutte e tre le parti del difensore della de cuius;

Viste le memorie e le memorie di replica;

Visti tutti gli atti della causa;

Relatore, nell’udienza pubblica del giorno 1° ottobre 2019, il Cons. Antonella Manzione e uditi per le parti l’avvocato Gabriele Bavaro e l’avvocato Vincenzo Caputi Iambrenghi;

Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.


FATTO

1. Le signore Caldarola hanno impugnato innanzi al T.A.R. per la Puglia la deliberazione di approvazione definitiva, da parte della Giunta regionale (deliberazione n. 282 del 15 aprile 1999) della variante generale al Piano regolatore (PRG) del Comune di Ruvo di Puglia, nonché gli atti comunali presupposti, quali, in particolare, le deliberazioni n. 121 del 10 settembre 1997 e n. 70 del 26 ottobre 1998, con le quali l’Ente, dopo aver controdedotto alla deliberazione di Giunta n. 7557/96, adeguando nel contempo gli elaborati progettuali, si è sostanzialmente adeguato alle indicazioni contenute nella nota regionale n. 9797/1 del 30 settembre 1998.

Esse hanno agito quali proprietarie, nel territorio di ridetto Comune, di un complesso immobiliare costituito, per una parte più ridotta, da un fabbricato storico in precario stato di conservazione, denominato “villa Boccuzzi” e per la restante più vasta parte da un circostante terreno, con annessa pertinenza, di estensione complessiva pari a mq. 2000.

In particolare, mentre in precedenza i ridetti terreni risultavano inseriti in zona B/2, parzialmente edificata (di completamento), con gli atti avversati sarebbero stati inseriti in A/2, unitamente ad altre quindici ville storiche pure catalogabili come “beni sparsi”, con conseguente applicazione del ridotto regime di edificabilità del suolo riconducibile alle – novellate - N.T.E., che impongono che “in sede di esame del progetto edilizio e/o urbanistico dovranno essere valutate le peculiarità dell’immobile e sue pertinenze che possono determinare l’estensione della zona di rispetto (inedificabilità) oltre le distanze minime di cui sopra” (ovvero un’estensione della zona di rispetto all’intorno di quanto indicato negli elaborati di Piano di mt. 50 per alcune ville nominativamente richiamate nel provvedimento).

Le interessate hanno addotto in prime cure cinque motivi di doglianza:

- eccesso di potere per difetto di motivazione, essendo stato acriticamente recepito il parere del Servizio urbanistica regionale (SUR), non supportato dal parere di esperti del settore;

- eccesso di potere e violazione della l. 17 agosto 1942, n. 1150, e della L.R. 31 maggio 1980, n. 56, avendo il Comune di Ruvo di Puglia supinamente recepito le indicazioni regionali, senza riattivare l’iter di approvazione della variante, con particolare riguardo alla necessità di nuova pubblicazione dell’atto in conseguenza del recepimento delle indicazioni regionali;

- eccesso di potere e violazione della l. n. 1150/1942 (art. 7) per avere la Regione travalicato le sue competenze, introducendo in un ambito non proprio prescrizioni d’autorità;

- eccesso di potere per disparità di trattamento, in relazione all’estensione del vincolo sul suolo circostante la villa, pur in assenza di una ricognizione del bene ovvero di una sua rappresentazione fotografica;

- eccesso di potere per sproporzione del vincolo sul terreno circostante per tutelare una casa di circa mq. 200.

2. L’adìto Tribunale amministrativo con sentenza...

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