SENTENZA Nº 201906351 di Consiglio di Stato, 12-09-2019

Presiding JudgeGAROFOLI ROBERTO
Published date23 Settembre 2019
Judgement Number201906351
Date12 Settembre 2019
Pubblicato il 23/09/2019

N. 06351/2019REG.PROV.COLL.

N. 03349/2019 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 3349 del 2019, proposto da -OMISSIS-, rappresentata e difesa dall'avvocato Terenzio Fulvio Ponte, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Generale dello Stato, presso i cui uffici, in Roma via dei Portoghesi, 12, è ope legis domiciliato;

nei confronti

di Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca, Associazione Cimea - Centro di Informazione sulla Mobilità e le Equivalenze Accademiche, non costituiti in giudizio;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, sede di Roma, Sezione Seconda Ter, n. -OMISSIS- del 18/3/2019;


Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

Visti tutti gli atti della causa;

Relatore nell'udienza pubblica del giorno 12 settembre 2019 il Cons. Umberto Maiello e uditi per le parti l’avvocato Terenzio Fulvio Ponte e l'avvocato dello Stato Bruno Dettori;

Ritenuto e considerato in fatto e diritto quanto segue.


FATTO e DIRITTO

1. L’odierna appellante ha partecipato al concorso pubblico per esami a sei posti di dirigente MIPAAF, indetto con D. D. del 14 dicembre 2005 ed al quale veniva ammessa con riserva.

1.1. L’art. 2 del bando di concorso in argomento (pubblicato nella GU IV serie concorsi n. 101 del 23 dicembre 2005), richiedeva (art. 2) per l’ammissione alla selezione il possesso di uno dei seguenti titoli di studio: diploma di laurea (DL) in giurisprudenza, economia e commercio, scienze politiche, statistica, agraria, scienze forestali, scienze delle comunicazioni ovvero lauree riconosciute equivalenti dalla normativa vigente, ovvero i corrispondenti titoli di studio denominati Laurea (L). Il bando, altresì, precisava, con specifico riferimento ai titoli di studio conseguiti all’estero, come nel caso di specie, che “Si ritengono equivalenti i titoli di studio conseguiti all'estero, che siano stati dichiarati equivalenti a quelli sopraindicati, secondo la normativa vigente, dall'autorità italiana competente; a tal fine, nella domanda di concorso devono essere indicati, a pena di esclusione, gli estremi del provvedimento di riconoscimento dell'equivalenza (o della richiesta del provvedimento di equivalenza) al corrispondente titolo di studio italiano, in base alla normativa vigente; le equivalenze devono sussistere alla data di scadenza per la presentazione delle domande".

Nella domanda, presentata in data 01/02/2006, la ricorrente dichiarava, sotto la propria responsabilità "…di essere in possesso del titolo di studio previsto dall’art. 2 del bando di concorso: Diritto canonico - Pontificia Univ. Lateranense".

1.2. All’esito dello svolgimento delle prove selettive la dr.ssa -OMISSIS- si collocava al -OMISSIS- della graduatoria di merito. In tale graduatoria la predetta non risultava formalmente iscritta con riserva, anche se, con decreto del 9.3.2006, il MIPAAF aveva espressamente mantenuto ferma la riserva formulata sui requisiti di ammissione dell’odierna appellante.

1.3. Al fine di sciogliere la suddetta riserva, il MIPAAF con nota n. -OMISSIS- del 05 aprile 2006, chiedeva al MIUR di dichiarare se la laurea in diritto canonico conseguita presso l’Università Pontificia da parte della ricorrente fosse equipollente a quelle previste dal bando di selezione per la copertura di 6 posti di dirigente. Tale richiesta sembrerebbe riscontrata dal MIUR con nota -OMISSIS- nella quale il predetto organo si limita ad evidenziare, per quanto di più diretto interesse, che “il suindicato diploma di Laurea (Licenza in diritto canonico), titolo accademico rilasciato dall’Università pontificia Lateranense, è equipollente ad un titolo accademico dell’ordinamento universitario italiano”.

1.4. Per effetto dello scorrimento della graduatoria la dr.ssa -OMISSIS- veniva assunta nella nuova posizione funzionale con attribuzione dell’incarico dirigenziale ma il relativo decreto direttoriale del 4 febbraio 2009 -OMISSIS- valorizzava, ai fini qui in rilievo, il "…certificato prodotto dalla ricorrente dal quale risulta che la medesima ha discusso, in data 19.12.2000, presso la Pontificia Università Lateranense, la tesi per il conseguimento del dottorato in Diritto canonico e civile", quindi non più in Diritto Canonico. L’Amministrazione nel corso del procedimento accertava che il suddetto certificato di dottorato in Diritto canonico e civile" veniva, peraltro, prodotto dalla stessa parte, una prima volta, spontaneamente (prot. in entrata -OMISSIS- in data 3 febbraio 2009), ed, in seguito, unitamente alla dichiarazione resa in data 11 febbraio 2009 (prot. in entrata -OMISSIS- dell’11 febbraio 2009), nonché con nota in data 18/05/2017 -OMISSIS-.

1.5. Di contro, la Pontificia Università Lateranense, con nota del 20 giugno 2017, prot. di ingresso -OMISSIS- del 28 giugno 2017, attestava che, "dagli atti in possesso della segreteria accademica…non risulta che,…” la ricorrente “abbia conseguito l’asserito titolo di "Dottorato in Diritto Canonico e Civile (Utroque Iure), non essendo mai stata iscritta ai corsi di Licenza o Dottorato in Utroque Iure", ma confermava il conseguimento da parte della stessa del “Dottorato in Diritto Canonico."

1.6. Con uno scritto anonimo pervenuto all’Amministrazione in data 7 aprile 2017 (ovvero otto anni dopo la stipula del contratto di dirigente di seconda fascia), veniva segnalata l’assenza di idoneità del titolo di studio. Il Ministero costituiva una commissione di indagine (decreto del 28.04.2017, prot. -OMISSIS-) che però non completava i lavori nel termine assegnato (15.05.2017), di talchè, con decreto -OMISSIS-, del 07.06.2017, veniva costituita una seconda commissione che, terminata la propria attività in data 06 luglio 2017, concludeva nel senso che il titolo di studio della ricorrente non fosse idoneo per accedere al concorso per dirigente, conclusione suffragata, a detta dei commissari, dal "Riscontro ufficiale della Pontificia Università Lateranense, con nota protocollata in ingresso al -OMISSIS- del 28.06.2017”.

1.7. Ricevuta la relazione della seconda...

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