Sentenza Nº 19367 della Corte Suprema di Cassazione, 26-06-2020

Presiding JudgePALLA STEFANO
ECLIECLI:IT:CASS:2020:19367PEN
Date26 Giugno 2020
Judgement Number19367
CourtQuinta Sezione (Corte Suprema di Cassazione di Italia)
Subject MatterPENALE
SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PICCINONNO VALENTINA nato a LECCE il 04/10/1983
avverso la sentenza del 03/12/2018 della CORTE ASSISE APPELLO di LECCE
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere ALESSANDRINA TUDINO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore ELISABETTA CESQUI
che ha concluso chiedendo
Penale Sent. Sez. 5 Num. 19367 Anno 2020
Presidente: PALLA STEFANO
Relatore: TUDINO ALESSANDRINA
Data Udienza: 08/06/2020
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
RITENUTO IN FATTO
1.Con la sentenza impugnata, la Corte d'Assise d'appello di Lecce ha,
in riforma della decisione del Giudice dell'udienza preliminare del Tribunale di
in sede del 10 luglio 2017, qualificato il fatto
sub
a), originariamente
contestato quale omicidio volontario, ai sensi dell'art. 584 cod. pen. e la
contestazione di rapina di cui al capo b) in quella di furto aggravato
ex
art.
625 n. 2 cod. pen., e, esclusa l'aggravante teleologica e con l'attenuante del
vizio parziale di mente, ha rideterminato la pena irrogata a Valentina
Piccinonno in riferimento alla morte di Salvatore Maggi ed alla sottrazione al
medesimo di preziosi e denaro, oltre statuizioni accessorie.
2. Alla stregua degli esiti della prova — indicativi di un concordato
appartamento poi degenerato in una colluttazione — e della natura letale, in
un più ampio quadro lesivo, della caduta al suolo del Maggi — come ricostruita
in sede di esame medico legale — che ne aveva determinato la morte, seguita
dalla spoliazione del cadavere, la Corte territoriale ha riqualificato i fatti nei
termini sopra enunciati, escludendo conseguentemente l'aggravante
teleologica e respingendo la prospettazione di difetto di antigiuridicità della
condotta lesiva, articolata ai sensi dell'art. 52 cod. pen. dalla difesa, in
assenza di dimostrazione dell'insorgenza di un pericolo attuale, anche
putativo, tale da determinare la reazione difensiva dell'imputata.
2.1. Dalla sentenza impugnata risulta come nel pomeriggio del 28
giugno 2015, in Monteroni, il Maggi avesse preso a bordo della propria Fiat
Panda grigia la Piccinonno, che si era allontanata dalla casa familiare dove
trovavasi in regime di arresti domiciliari, dopo averla intercettata in strada,
senza che i due si fossero mai in precedenza conosciuti; come il medesimo
Maggi avesse messo a disposizione della donna il proprio telefono cellulare,
dal quale era partita una telefonata a tale Giuseppe Quarta alle ore 17.40;
come i due avessero consumato delle bevande presso il bar
Ground Zero
sulla
strada Monteroni-Arnesano tra le 17.28 e le 17.40, per poi raggiungere il
podere del Maggi, in località Licattelli di Arnesano, dove lo stresso sarebbe
stato rinvenuto, quella stessa sera, privo di vita, in seguito alle ricerche dei
familiari e dopo che una congiunta dell'imputata aveva richiesto l'intervento
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Corte di Cassazione - copia non ufficiale

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