Sentenza Nº 17363 della Corte Suprema di Cassazione, 08-06-2020

• Presiding Judge: SABEONE GERARDO
• ECLI: ECLI:IT:CASS:2020:17363PEN
• Judgement Number: 17363
• Date: 08 Giugno 2020
• Court: Quinta Sezione (Corte Suprema di Cassazione di Italia)
• Subject Matter: PENALE

SENTENZA

sul ricorso proposto da

Perrino Mino, nato a Campi Salentina (LE), il 29/07/1975,

Cippone Francesco, nato a Lione (FRANCIA), il 02/04/1977

avverso la sentenza della Corte di Assise di Appello di Taranto emessa in data

10/01/2019;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere dott.ssa Rossella Catena;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale dott.

Simone Perelli, che ha concluso per il rigetto del ricorso del Cippone e per

l'inammissibilità del ricorso del Perrino;

udito per le parti civili Immacolata Marino, Salvatore Marino, Anna Maria Carrisi,

l'avv.to Fabio Mariantoni, sostituto processuale del difensore di fiducia, avv.to

Giuseppe Lefons, che ha concluso per l'inammissibilità o

il

rigetto dei ricorsi,

depositando conclusioni scritte e nota spese;

udito per le parti civili Maria Luisa Micelli e Patrick Greco, l'avv.to Gabriele

Gennaccari, sostituto processuale del difensore di fiducia, avv.to

Andrea Starace,

il quale ha concluso per l'inammissibilità o il rigetto dei ricorsi, depositando

conclusioni scritte e nota spese;

Penale Sent. Sez. 5 Num. 17363 Anno 2020

Presidente: SABEONE GERARDO

Relatore: CATENA ROSSELLA

Data Udienza: 04/05/2020

Corte di Cassazione - copia non ufficiale

udito per l'imputato Mino Perrino l'avv.to Bruno Andò, sostituto processuale del

difensore di fiducia, avv.to

Ladislao Massari, che ha concluso per l'accoglimento

del ricorso;

udito per l'imputato Francesco Cippone il difensore di fiducia, avv.to

Claudio

Salvagni, che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1.Con la sentenza impugnata la Corte di Assise di Appello di Taranto, in sede di

rinvio a seguito della sentenza emessa dalla Sezione Prima di questa Corte, n.

11287 del 05/12/2017, che aveva annullato la sentenza della Corte di Assise di

Appello di Lecce - la quale aveva condannato Mino Perrino e Francesco Cippone

per il concorso nel duplice omicidio in danno di Massimiliano Marino e Luca Greco,

aggravato dalla premeditazione, oltre che per i reati di porto illegale di pistola

semiautomatica, porto senza giustificato motivo di coltello, danneggiamento

seguito da incendio, soppressione di cadavere aggravato dal nesso teleologico,

ritenuta la continuazione tra i predetti reati, tutti commessi in agro di Campi

Salentina, il 10/03/2013 - in riforma della sentenza emessa dal Giudice

dell'udienza preliminare del Tribunale di Lecce in data 23/02/2015, esclusa per

entrambi gli imputati la circostanza aggravante della premeditazione,

rideterminava la pena inflitta a Mino Perrino e Francesco Cippone in anni venti di

reclusione ciascuno, confermando, nel resto, la sentenza impugnata e

condannando gli imputati al pagamento delle ulteriori spese sostenute dalle parti

civili.

2.

Mino Perrino ricorre in data 20/05/2019, a mezzo del difensore di fiducia avv.

Ladislao Massari, per violazione di legge e vizio di motivazione, ai sensi dell'art.

606, lett. b) ed e), cod. proc. pen., in riferimento all'art. 62 bis, cod. pen., avendo

la Corte territoriale, in sede di rinvio, escluso la concessione delle circostanze

attenuanti generiche con motivazione illogica e contraddittoria, avendo utilizzato

le dichiarazioni confessorie, rese dal Perrino in data 21/11/2018, per giungere alla

ricostruzione dei fatti, e, ciò nondimeno, senza considerare la valenza decisiva

dell'apporto dichiarativo del ricorrente, avendo, infine, omesso di considerare il

suo sincero pentimento, nell'ottica di valorizzare la funzione delle circostanze

attenuanti generiche, secondo la prassi applicativa.

3.

Francesco Cippone ricorre in data 23/05/2019, a mezzo del difensore di fiducia

avv. Claudio Salvagni, per:

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