Sentenza Nº 10502 della Corte Suprema di Cassazione, 23-03-2020

Presiding JudgeIASILLO ADRIANO
ECLIECLI:IT:CASS:2020:10502PEN
Date23 Marzo 2020
Judgement Number10502
CourtPrima Sezione (Corte Suprema di Cassazione di Italia)
Subject MatterPENALE
SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
ABATERUSSO GABRIELE nato a GAGLIANO DEL CAPO il 17/12/1981
MARSALI REDOUANE nato il 04/01/1967
avverso la sentenza del 13/06/2018 della CORTE APPELLO di LECCE
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere VINCENZO SIANI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore ANTONIETTA PICARDI
che ha concluso chiedendo 0
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4-9
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Il P.G. conclude chiedendo l'inammissibilità per entrambi i ricorsi.
udito il difensore ;
L'avvocato LAFORGIA MICHELE del foro di BARI in difesa di ABATERUSSO GABRIELE
conclude chiedendo l'annullamento con rinvio della sentenza impugnata in subordine
l'annullamento senza rinvio per le ragioni esposte nel ricorso.
Penale Sent. Sez. 1 Num. 10502 Anno 2020
Presidente: IASILLO ADRIANO
Relatore: SIANI VINCENZO
Data Udienza: 01/10/2019
Corte di Cassazione - copia non ufficiale
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza in epigrafe, emessa in data 13 - 18 giugno 2018, la Corte
di appello di Lecce, ha giudicato in sede di rinvio Gabriele Abaterusso e
Redouane Marsali, a seguito di annullamento, stabilito dalla Corte di cassazione,
con la sentenza n. 30343 del 08/03/2016, della decisione emessa dalla Corte di
appello di Lecce il 27 febbraio 2015 nei confronti dei suddetti imputati, appellanti
avverso la sentenza resa dal Tribunale di Lecce in data 26 giugno 2013.
1.1. Nella sentenza di primo grado, per quanto ancora rileva, il Tribunale
aveva dichiarato Abaterusso e Marsali colpevoli del reato loro ascritto in concorso
al capo
B),
relativo a bancarotta fraudolenta per distrazione, per avere il primo,
quale amministratore (nonché socio con quota dell'85%) della Calzaturificio
Vereto Sri, dalla costituzione (24 ottobre 2001) al 15 novembre 2005, e Marsali,
quale amministratore della stessa società, dal 19 novembre 2005 al 17 marzo
2008, data della dichiarazione di fallimento della società con sentenza emessa
dal Tribunale di Lecce, distratto i beni della società, costituiti dall'autovettura,
dalla slitta e dalla smerigliatrice indentificate in rubrica, e dell'intero ramo di
azienda ceduto il 22 novembre 2005 per un valore contabile di euro 28.000,00 in
favore della GEA Srl, di cui era amministratore Ernesto Abaterusso, padre di
Gabriele, a sua volta nominato procuratore
ad negotia
della società fallita il 14
gennaio 2004, nonché Marsali colpevole del reato di omesso deposito in
cancelleria nel termine di legge delle scritture contabili, di cui al capo A),
assolvendoli dalla bancarotta documentale contestata sub C), e, unificati in
continuazione i reati ascritti a Marsali, nonché riconosciute a entrambi le
attenuanti generiche, aveva condannato Marsali alla pena di anni due, mesi due
di reclusione e Abaterusso alla pena di anni due di reclusione, con le pene
accessorie di cui all'art. 216, ultimo comma, legge fall., concedendo al solo
Abaterusso la sospensione condizionale.
1.2. La sentenza di appello del 27 febbraio 2015, in parziale riforma della
sentenza di primo grado, aveva assolto Marsali dal reato di omesso deposito in
cancelleria nel termine di legge delle scritture contabili, di cui al capo
A),
rideterminando la pena inflitta a tale imputato in quella di anni due di reclusione,
confermando nel resto la sentenza di primo grado.
1.3. La Corte di cassazione, con la suindicata sentenza, aveva annullato la
sentenza impugnata rinviando alla Corte di appello di Lecce.
1.4. La Corte di appello, all'esito del rescissorio, con la sentenza impugnata,
ha parzialmente riformato la sentenza di primo grado assolvendo gli imputati
dall'imputazione di distrazione dell'autovettura, della slitta e della smerigliatrice,
per non aver commesso il fatto, confermando nel resto, anche quanto al
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