n. 222 SENTENZA 9 - 18 luglio 2014 -

ha pronunciato la seguente SENTENZA nel giudizio per conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato sorto a seguito della deliberazione della Camera dei deputati del 22 settembre 2010 (atti Camera, doc. IV-ter, nn. 8/A, 13/A e 17/A), relativa alla insindacabilita', ai sensi dell'art. 68, primo comma, della Costituzione, delle opinioni espresse dall'on. Silvio Berlusconi nei confronti dell'on. Antonio Di Pietro, promosso dal Giudice di pace di Viterbo, con ricorso notificato il 18 luglio 2013, depositato in cancelleria l'8 agosto 2013 ed iscritto al n. 3 del registro conflitti tra poteri dello Stato 2013, fase di merito. Visto l'atto di intervento di Di Pietro Antonio;

udito nell'udienza pubblica dell'8 luglio 2014 il Giudice relatore Mario Rosario Morelli;

udito l'avvocato Maria Raffaella Talotta per Di Pietro Antonio. Ritenuto in fatto 1.- Con ordinanza-ricorso del 9 gennaio 2013, depositata il successivo 7 febbraio, il Giudice di pace di Viterbo ha sollevato conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato in ordine alla deliberazione del 22 settembre 2010 (atti Camera, doc. IV-ter, nn. 8/A, 13/A e 17/A), con cui la Camera dei deputati ha affermato che le dichiarazioni in relazione alle quali e' in corso davanti a detto Giudice procedimento penale nei confronti del [l'allora] deputato Silvio Berlusconi per il reato di diffamazione (art. 595, commi primo e secondo, del codice penale), rese dal predetto sul conto di Antonio Di Pietro, nel corso di un comizio tenuto presso il palazzetto dello sport di Viterbo il 26 marzo 2008, concernono opinioni espresse da un membro del Parlamento nell'esercizio delle sue funzioni e sono pertanto insindacabili ai sensi dell'art. 68, primo comma, della Costituzione;

Secondo quanto riferito dal medesimo giudice:

  1. Antonio Di Pietro, in data 21 giugno 2008, sporgeva querela nei confronti di Silvio Berlusconi, in relazione alle suindicate dichiarazioni e le frasi che sarebbero state pronunciate, «come riportate nel capo d'imputazione, sono del seguente tenore: "Di Pietro si e' laureato grazie ai Servizi, perche' non e' possibile che l'abbia preso uno che parla cosi' l'italiano [...] a Montenero di Bisaccia nessuno sapeva che si stava laureando, nemmeno i suoi genitori [...]. Mi fa orrore non tanto perche' ha problemi con i congiuntivi, ma perche' non rispetta gli altri, ha mandato in galera italiani senza prove [...]. Ho orrore di Di Pietro, rappresenta il peggio del peggio. Mi fa orrore perche' non rispetta...

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