Risposte ai quesiti (a cura della Redazione)

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Domanda da Fiesole sul deposito cauzionale.

Il locatore non può - alla fine della locazione - trattenere il deposito cauzionale, e basta. Deve, invece, promuovere domanda giudiziale per l'incameramento dello stesso, o di una sua parte, a copertura di specifici danni subiti. In difetto, avendo l'obbligazione di restituzione del locatore per oggetto un credito liquido ed esigibile, il conduttore può chiedere (ed ottenere) decreto ingiuntivo e, in tale caso, il primo potrà far valere i suoi diritti in sede di opposizione all'ingiunzione (sempre che la sua pretesa sia compresa nei limiti della competenza del giudice che ha emesso il decreto). In questo senso Cass. 9 novembre 1989 n. 4725 (in questa Rivista 1990, 239). In precedenza, nello stesso senso, Cass. 11 agosto 1958 n. 2897.

Un lettore di Imperia chiede se l'indennità per la perdita dell'avviamento debba essere riconosciuta anche al conduttore che ha acquistato l'azienda dal precedente conduttore ed inoltre se la medesima spetti in misura doppia nel caso in cui l'immobile, alla scadenza del contratto, venga affittato entro un anno ad un nuovo conduttore per la stessa attività svolta dal precedente.

Ai sensi dell'art. 36 L. 1978 n. 392 l'indennità per la perdita dell'avviamento è liquidata a favore di colui che risulta conduttore al momento della cessazione effettiva della locazione. Pertanto, se vi è stata cessione dell'azienda e dunque del contratto, conduttore effettivo è l'acquirente dell'azienda.

Il conduttore ha effettivamente diritto ad un ulteriore indennità di pari importo qualora l'immobile venga adibito all'esercizio della stessa attività o di attività incluse - dice testualmente la legge n. 392/78 - ella medesima tabella merceologica che siano affini a quella già esercitata dal conduttore uscente ed ove il nuovo esercizio venga iniziato entro un anno dalla cessazione del precedente.

Un abbonato di Torino chiede se le spese di...