Risposte ai quesiti (a cura della Redazione)

Pagine743

Page 743

@Quesito da Castrovillari (Cosenza)

L'impugnativa della delibera in esame appare di per sé priva di rilevanza pratica essendo i lavori non più eseguibili stante l'intervento delle F.S. Certamente la delibera è inefficace, e quindi nulla, nei confronti dei condomini assenti, non potendo la maggioranza assembleare deliberare lavori su un'area di proprietà di terzi senza il necessario assenso. I danni arrecati all'impresa appaltatrice andranno pertanto risarciti dai soli condomini - eventualmente in concorso con l'amministratore - che hanno deliberato i lavori in contestazione.

@Risposta ad un'Associazione nazionale di piccoli proprietari

L'art. 878, secondo comma c.c. prevede che, quando il muro di cinta è posto sul confine, può essere reso comune anche a scopo d'appoggio, purché non preesista al di là un edificio a distanza inferiore ai tre metri. La norma va interpretata nel senso che, qualora esista e sia applicabile una norma del locale regolamento edilizio che prescriva una distanza minima tra edifici superiore ai tre metri, la comunione forzosa del muro di cinta è consentita allorché non preesista al di là un edificio a distanza inferiore a quella prescritta da tale regolamento (in tal senso, Cass. 29 giugno 1979, n. 3673). Per l'acquisto della comunione del muro la dottrina ritiene applicabile la disposizione dell'art. 874 c.c. che prevede il pagamento della metà del valore del muro e della metà del valore del suolo su cui il muro è costruito.

@Quesito da Selva di Val Gardena (Bolzano)

La sentenza della Cassazione n. 8588/94 - pur avendo ad oggetto un contratto di locazione ad uso diverso disciplinato dall'art. 32 L. n. 392/78 nel suo testo originario - in motivazione pare effettivamente, non affrontando comunque l'argomento ex professo, sposare la tesi dei giudici di merito, che avevano rilevato l'applicabilità del criterio della variazione assoluta per il calcolo dell'aggiornamento del canone quanto alle locazioni alle quali sia applicabile l'art. 32 come novellato dalla L. n. 118/85. Detta sentenza nulla dice, però, circa la decorrenza degli aumenti a seguito della necessaria richiesta del locatore. Ci pare che il seguente principio stabilito dalla Suprema Corte a Sezioni Unite con le sentenze 8 febbraio 1995 nn. 1441 e 1442, sebbene riferito agli aumenti ex art. 68 L. n. 392/78, abbia però rilievo in tutti i casi in cui la variazione del canone sia collegata dalla legge alla richiesta dell'interessato: «In tema di...

Per continuare a leggere

RICHIEDI UNA PROVA

VLEX uses login cookies to provide you with a better browsing experience. If you click on 'Accept' or continue browsing this site we consider that you accept our cookie policy. ACCEPT