Brevi riflessioni sulle recenti riforme giuslavoristiche in Spagna tra flessibilità contrattata e prevalenza del contratto aziendale

AutoreAntonello Olivieri
Pagine237-242
Brevi riflessioni sulle recenti riforme giuslavoristiche
in Spagna tra flessibilità contrattata e prevalenza del
contratto aziendale
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1. Riecheggiando Cervantes, poiché non c’è buon ragionamento che sembri
tale quando è troppo lungo, si cercherà di condensare in poche pagine la ra-
tio sottesa alle recenti riforme giuslavoristiche spagnole (v. Ley 35/2010 e Real
Decreto-ley 7/2011), quale risposta alle difcoltà economiche del tessuto indu-
striale, nonché alla crisi occupazionale.
Perché la scelta di questo tema.
In primo luogo, nella sua ricca produzione, il Prof. Veneziani è stato sempre
sensibile ai temi comunitari con una preferenza per la lingua di Cervantes.
Sul piano del merito, invece, la capacità del Prof. Veneziani di prendere spun-
to dalle vicende recenti con una particolare attenzione per quelle passate mi ha
ricondotto a un saggio del 2001 sulla “Crisi del Welfare State e i mutamenti del
diritto del lavoro italiano”. In quell’opera s’interrogava sulla possibile “altera-
zione morfologica del modello di legislazione promozionale” (p. 29) alla luce,
altresì, di alcuni eventi, quali la rivolta di Seattle contro l’OMC e quella di Wa-
shington contro il FMI.
Dieci anni sono trascorsi, alcuni eventi storico-politici si ripetono e il “riuto
di arrendersi alla pura logica mercantile” (p. 29) sembra ancora vivo. Vi è, però,
da chiedersi se, nell’affrontare il dualismo occupazione/sicurezza sociale, la ri-
sposta spagnola sia stata nalizzata alla tenuta del sistema attraverso il dialogo
con i soggetti collettivi ovvero abbia creato i presupposti giuridici per l’inevita-
bile alterazione del modello tradizionale.
Se pur con tutti i limiti di una sintesi è possibile affermare che l’intervento
del legislatore spagnolo incida su due livelli:
1) impiego essibile della manodopera;
2) struttura della contrattazione collettiva.
L’incremento del tasso di disoccupazione e del lavoro precario ha reso quasi
inevitabile un ripensamento sia dell’impiego di forme essibili di lavoro, sia
della contrattazione collettiva quale leva per incidere positivamente sull’oc-
cupazione, specie in un mercato, come quello spagnolo, caratterizzato da una
differenziazione regolativa su base territoriale. Infatti, “l’autonomia collettiva è
sempre potenzialmente esposta alle incursioni legislative, specie se a muoverle
è una necessità di carattere generale che riette un interesse pubblico” (p. 28).

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