Ammissibilità dell"impugnazione del provvedimento di «fermo amministrativo» dell"autoveicolo dinanzi all"ufficio del giudice di pace e risarcibilità secondo equità del danno arrecato al privato a seguito della dichiarata illegittimità della misura?

AutoreVito Amendolagine
Pagine970-972

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La sentenza del Giudice di pace di Bari si pone all'attenzione degli «addetti ai lavori» per il primo considerevole contributo corrisposto nella ricerca della delimitazione dei confini tra il sindacato giurisdizionale dell'Autorità Giudiziaria Ordinaria e quello dell'Autorità Giudiziaria Amministrativa nei rapporti regolati dall'art. 2 L. 248/65 all. E.

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Il giudice di pace, ha infatti svolto una pregevole opera di esegesi interpretativa di carattere tecnico-normativo finalizzata a delimitare non solo l'esatto ambito e la portata dell'atto amministrativo impugnato, ma anche tutti i possibili effetti sostanziali, ritenuti assolutamente prevalenti rispetto alla «forma» adottata in concreto nell'emanazione del provvedimento impugnato dal soggetto obbligato.

Infatti, la «corposa» sentenza, premessa l'individuazione delle doglianze proposte dal ricorrente, esamina ed individua partitamente l'effettiva natura giuridica dell'atto sottoposto al vaglio del Giudicante adito, ai fini della declaratoria circa la sussistenza o meno della giurisdizione a favore dell'Autorità Giudiziaria Ordinaria.

Nella parte successiva della sentenza, viene analizzata la complessa situazione in fatto ed in diritto pure denunciata dall'istante, al fine di valutare l'eventuale ricorrenza dei presupposti idonei a legittimare le richieste di cui al ricorso.

@1. Natura giuridica e portata dell'atto amministrativo impugnato: sussistenza dell'Autorità Giudiziaria Ordinaria ex art. 2 L. 248/65 all. E.

- Orbene, esaminando la prima parte della sentenza si evince chiaramente che, nonostante l'atto impugnato risulti essere stato emesso dalla P.A. nella forma tipica dell'atto amministrativo, lo stesso in realtà doveva reputarsi sostanzialmente riferibile all'organo emanante, quale manifestazione di un potere esplicato nell'ambito dell'agire jure privatorum, in quanto destinato ad incidere su posizioni aventi una chiara consistenza di diritto soggettivo, ed in quanto tali deputati sicuramente alla cognizione del Giudice Ordinario (cfr. art. 2 L. 248/65 all. E).

Infatti, a giudizio dell'Ufficio, non sembra assumere alcuna rilevanza decisiva la qualificazione formale dell'atto impugnato, essendo teoricamente ammissibile che un atto pur classificato con un determinato nomen juris, abbia in effetti un'evidente contenuto normativo tale da rientrare nell'ambito della sfera cognitiva del Giudice Ordinario, così come è altresì possibile l'ipotesi inversa.

Il vero...

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