Prefazione alla prima edizione

PagineVII-VIII
PREFAZIONE ALLA PRIMA EDIZIONE
Si parva licet componere magnis, questo volumetto ardirebbe ripercor-
rere, finanche nella insuperata, elegante e severa, impostazione grafica,
le strade della fortunata avventura editoriale che accompagnò dal 1941 il
“Codice della Giustizia Amministrativa” pubblicato, a cura di Enrico Guic-
ciardi, Professore ordinario nella Regia Università di Padova, per i tipi
della CEDAM.
Quell’agile “Codice” assemblò organicamente leggi stratificate nel tem-
po e considerate unite dal loro costituire sistema dei mezzi di tutela nei con-
fronti dell’azione delle pubbliche amministrazioni; con le sue calibrate note
di rinvio e collegamento, con le sue tabelle dei “termini” e delle “tasse”,
esso divenne, fino alla elisione delle Giunte Provinciali Amministrative,
prezioso modello e strumento di lavoro per generazioni di amministrativisti,
complemento di un sottostante, lucido, pensiero trasfuso nella coeva opera
“Giustizia Amministrativa”.
In disparte dalle sottese posizioni dottrinali di quel torno di tempo –
ché esse, ormai, sono modulate diversamente – il tema di un contributo di
“semplificazione” e “chiarezza” materiale, quasi cartolare, si è riproposto
con l’entrata in vigore del “Codice del Processo Amministrativo”.
Il novello “strumento” – generato dall’impegno di numerose, operose
mani, da diverse pulsioni civili, da non sempre conciliabili visuali dom-
matiche, da talune esigenze di regolamentare nello stesso alveo i concreti
effetti processuali scaturenti dalla caducazione di specifici atti e rapporti,
da un recepimento e cristallizzazione di decisioni assunte dalla giurispru-
denza pretoria – dinanzi a tratti di elevata e raffinata composizione, risulta,
invero, costellato anche da attimi di ambiguità e disarticolazione di un lo-
gico assetto normativo.
In questo contesto le note e gli indici che accompagnano la presente edi-
zione ambirebbero, quantomeno, ricreare alcuni collegamenti interrotti, evi-
tare l’equivoco di focalizzazioni su alcuni termini decadenziali (ché esistono,
nel prosieguo dell’impianto, eccezioni quasi nascoste) storicizzare l’entrata
in vigore di norme già reiteratamente variate in breve arco temporale, render-
si utili nel richiamare le “disposizioni” connesse o di riferimento.
In un ambito di produzioni editoriali sovente troppo estese, per essere
implementate da inutili carichi di leggi, e, dunque, prive della manegge-

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