La nuova legge sugli sfratti ha funzionato

AutoreCorrado Sforza Fogliani
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Della legge Zagatti (sulle locazioni abitative) del dicembre 1998 si discute se funzioni o meno, e ne discutono (tranciando, anche, giudizi) proprio coloro che non hanno mosso un dito - come, pure, sarebbe stato loro dovere, e competenza - per farla funzionare (a cominciare dai passati Ministri dei lavori pubblici e delle finanze, e loro relativi Sottosegretari: che dovevano fare - già un anno fa - decreti attuativi che ancora adesso non sono stati fatti). Una cosa, comunque, è certa: che la legge Zagatti in una sua parte di sicuro ha funzionato (e funziona), quella relativa - appunto - agli «sfratti».

La legge di riforma, com'è noto, ha attuato in questa materia una vera e propria «riforma copernicana», per la quale la Confedilizia si è battuta per anni, da sola (non avendo mai accettato - a differenza di piccole associazioni, paghe anche solo di sedersi al tavolo con un Viceprefetto - il sistema della graduazione amministrativa delle esecuzioni). Prima della nuova legge, infatti, tutte le esecuzioni erano bloccate, fino alla concessione della Forza pubblica ad opera delle Commissioni prefettizie. La legge Zagatti ha capovolto la situazione: tutte le esecuzioni sono diventate (dopo una inevitabile moratoria, finalizzata a consentire il capovolgimento del sistema) eseguibili, ad eccezione di quelle per le quali l'inquilino avesse presentato motivata (e tempestiva) domanda, conseguendo dal Giudice un eventuale rinvio.

Come la Confedilizia (avendolo detto per anni e anni) aveva facilmente previsto - a dispetto, anche, di piccole associazioni che hanno sostenuto il contrario fino all'ultimo, fino al progetto Di Pietro, respinto invece dall'organizzazione storica dei proprietari - il meccanismo della Zagatti ha avuto effetti prodigiosi. Gli «sfratti» (con grande dispetto dei sindacati inquilini, ai quali è venuta a mancare la terra sotto i piedi) si sono improvvisamente potuti contare, e sono d'un canto passati da quel milione che persin Prodi aveva paradossalmente accreditato da Capo del Governo, a poco più di 30 mila in tutta Italia (calcolati - documentatamente, Tribunale per Tribunale - dalla Confedilizia, perché il Ministero dei lavori pubblici non ha saputo, o voluto, fare questo neppure a tutt'oggi, nonostante svariate sollecitazioni, anche parlamentari). E, oggi, il meccanismo funziona senza traversie (sui giornali, sono finiti solo gli «sfratti» da alloggi pubblici), sotto l'attenta decisione dei Giudici delle esecuzioni...

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