n. 242 SENTENZA 22 - 24 ottobre 2014 -

ha pronunciato la seguente SENTENZA nel giudizio di legittimita' costituzionale dell'art. 1, comma 4, lettera f), della legge 10 marzo 2000, n. 62 (Norme per la parita' scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all'istruzione), promosso dal Tribunale amministrativo regionale per il Lazio, nel procedimento vertente tra l'Istituto G. Verga di Frattamaggiore ed altri ed il Ministero dell'Istruzione, dell'Universita' e della Ricerca, con ordinanza del 5 aprile 2013 iscritta al n. 132 del registro ordinanze del 2013, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica n. 24, prima serie speciale, dell'anno 2013. Visto l'atto di costituzione di Silvio Duilio, nella qualita' di legale rappresentante dell'Istituto G. Verga di Frattamaggiore, nonche' l'atto di intervento del Presidente del Consiglio dei ministri;

udito nell'udienza del 7 ottobre 2014 il Giudice relatore Giuliano Amato;

uditi l'avvocato Carlo Rienzi per Silvio Duilio e l'avvocato dello Stato Stefano Varone per il Presidente del Consiglio dei ministri. Ritenuto in fatto 1.- Il Tribunale amministrativo regionale per il Lazio ha sollevato - in riferimento agli artt. 3, 33, 41 e 76 Cost. - questione di legittimita' costituzionale dell'art. 1, comma 4, lettera f), della legge 10 marzo 2000, n. 62 (Norme per la parita' scolastica e disposizioni sul diritto allo studio e all'istruzione), il quale prevede, fra i requisiti necessari ai fini del riconoscimento della parita' degli istituti scolastici, «l'organica costituzione di corsi completi: non puo' essere riconosciuta la parita' a singole classi, tranne che in fase di istituzione di nuovi corsi completi, ad iniziare dalla prima classe». Le censure del rimettente hanno ad oggetto la disposizione in esame «nel combinato disposto interpretativo di cui al regolamento ex decreto 29 novembre 2007, n. 267, art. 1, comma 6, lettere e) ed f) e D.M. n. 83 del 10 ottobre 2008, art. 3, punto 3.4, lettera f), alla luce dei commi 2 e 3 dell'art. 1, e comma 1 dell'art. 8 del d.P.R. 15 marzo 2010, n. 87 (Regolamento recante norme per il riordinamento degli istituti professionali, a norma dell'art. 64, comma 4, decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, nella legge 6 agosto 2008, n. 133)». » La norma viene censurata nella parte in cui - nella fase transitoria di passaggio al nuovo ordinamento scolastico - introduce per gli istituti paritari il divieto di costituire intere sezioni ex novo, consentendo di costituire solo la prima classe a partire dall'anno scolastico 2010/2011, e gradualmente ciascuna classe per ogni successivo anno, fino al completamento del corso, in considerazione della progressiva entrata in vigore del nuovo ordinamento per tutte classi. 2.- Il TAR riferisce di essere investito della decisione in ordine al ricorso proposto da un istituto scolastico privato e da alcuni studenti lavoratori, al fine di ottenere l'annullamento dei decreti con i quali l'Ufficio scolastico regionale della Campania ha riconosciuto la parita' scolastica per la sola prima classe dell'istituto ricorrente, e ha disposto il diniego per le classi successive, gia' attive. A sostegno dell'impugnativa, i ricorrenti hanno dedotto l'inesistenza di norme ostative al riconoscimento della parita' scolastica anche per le classi successive alla prima, gia' a partire dall'anno scolastico 2010/2011. Il giudice a quo evidenzia di avere accolto le istanze cautelari dei ricorrenti, mediante la sospensione dei provvedimenti impugnati, e di avere risolto un'identica questione con le proprie precedenti sentenze nn. 1233, 1234 e 1235 del 2011, nelle quali sarebbe offerta una lettura delle disposizioni richiamate in armonia con i principi costituzionali di cui agli artt. 3, 33 e 41 Cost. 2.1.- E' lo stesso giudice rimettente, tuttavia, a riferire che con la decisione n. 4208 del 2011, il Consiglio di Stato ha annullato la sentenza n. 1235 del 2011 del medesimo TAR Lazio e ha escluso la possibilita' di riconoscere la parita' scolastica per classi successive alla prima, laddove cio' comporti una scissione fra la prima classe - da istituirsi ex novo secondo il nuovo ordinamento - e le classi successive, da costituire sulla base del vecchio ordinamento. Secondo l'interpretazione fatta propria dal Consiglio di Stato, il riferimento alla nozione di «corsi completi», contenuto nell'art. 1, comma 4, lett. f), della legge n. 62 del 2000, dovrebbe essere letto in relazione al periodo successivo, in cui si esclude la possibilita' di riconoscere la parita' in relazione a singole classi, fatta salva l'ipotesi di istituzione di nuovi corsi completi. Il principio di gradualita' richiederebbe che l'introduzione del nuovo corso di studi avvenga a partire dalla prima classe, in base ad un sistema che ammette, in una fase transitoria, la coesistenza di classi «a vecchio ordinamento» e di classi «a nuovo ordinamento», fino al definitivo esaurimento del primo;

il principio di organicita' non consentirebbe di riconoscere la parita' a classi, successive alla prima...

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