La Messa Alla Prova Dell'Imputato Adulto: I) Analisi 'Grammaticale' Di Un Istituto Di Frontiera

AutoreMichela Miraglia
Pagine485-496
485
Arch. nuova proc. pen. 6/2018
Dottrina
LA MESSA ALLA PROVA
DELL’IMPUTATO ADULTO:
I) ANALISI “GRAMMATICALE”
DI UN ISTITUTO DI FRONTIERA (*)
di Michela Miraglia
Abstract
A quattro anni dall’entrata in vigore della L. n.
67/2014, è possibile condurre una rif‌lessione critica sulla
sospensione del processo per messa alla prova dell’impu-
tato adulto che tenga in debita considerazione non solo
il testo delle disposizioni normative applicabili, spesso
lacunoso o ambiguo, ma anche gli interventi della giu-
risprudenza, che hanno meglio def‌inito il perimetro di
operatività e le forme procedimentali dell’istituto, con
uno sguardo rivolto anche ai dati relativi alla sua ap-
plicazione. Questa prima parte del lavoro dedicato alla
messa alla prova si propone di analizzarne l’ossatura,
compiendo una sorta di analisi “grammaticale”, toccan-
do le questioni interpretative più rilevanti. Nella seconda
parte, in pubblicazione sul successivo numero di questa
Rivista, si proverà a svolgere un’analisi “logica”, interro-
gandosi sulla natura complessa della messa alla prova
e del suo contenuto, sulle sue funzioni nonché sulle pro-
blematiche procedimentali ancora aperte e sugli aspetti
prasseologici complessi.
After four years since L. n. 67/2014 entered into force,
we have the proper tools to analyze adults’ pre-trial pro-
bation in a critical way, considering not only law texts,
often incomplete and shady, but also courts decisions -
that had better “draw” its perimeter and its procedural
forms - as well as application data. The f‌irst part of this
article aims to describe proceeding framework, making
a sort of “grammatical analysis”, focusing on principal
and relevant interpretative questions. In the second part,
to be published in the next issue of this Review, we will try
to make a sort of “sentence analysis”, wondering about
the real nature of the proceeding and of the probation
contents, its purposes, still outstanding procedural points
and problematic practical matters.
SOMMARIO
1. Messa alla prova: considerazioni generali. 2. Il perimetro
dell’istituto: conf‌ini oggettivi, conf‌ini soggettivi e questioni
problematiche. 3. Morfologia procedimentale. 4. Il program-
ma di prova. 5. Il contenuto del programma di prova. 6. L’ese-
cuzione della prova e gli esiti del procedimento.
1. Messa alla prova: considerazioni generali
A quattro anni dall’entrata in vigore della sospensione
del processo con messa alla prova, introdotta dalla L. 28
aprile 2014, n. 67, def‌inita, da alcune voci in dottrina,
come una “rivoluzione” (1), l’istituto in questione può
essere analizzato facendo riferimento non solo al dettato
normativo, ma anche alla giurisprudenza costituzionale
e di legittimità in materia, oltre che attraverso la lente
dei dati forniti dalla prassi. Tali strumenti consentono,
quindi, di proporre una panoramica “ragionata” e di con-
durre una rif‌lessione critica, in grado di mettere in luce
i punti di forza e le zone d’ombra ancora esistenti di una
forma di diversion la cui disciplina non è sicuramente
esente da lacune, incongruenze e ambiguità, alcune
delle quali paiono, addirittura, mettere in discussione
i principi costituzionali a cui si ispira il nostro sistema
processuale.
Partendo dal dato normativo è necessario premettere
come la messa alla prova dell’imputato adulto debba con-
siderarsi un istituto “di frontiera”, la cui disciplina trova
collocazione nel codice penale, agli artt. 168-bis e seguen-
ti, e nel codice di procedura penale, agli artt. 464-bis e
seguenti. Esso è qualif‌icabile, dal punto di vista sostan-
ziale, quale causa di estinzione del reato e, da quello pro-
cessuale, quale procedimento speciale, sistematicamente
incastonato fra quelli già esistenti, regolati nel libro VI del
codice di rito (2). Tale natura è stata ritenuta dalla Corte
costituzionale, inizialmente (3) e forse semplicisticamen-
te, prevalente. Sulla base di tale presupposto la Consulta
ha dichiarato infondata la questione di costituzionalità
dell’art. 464-bis co. 2 c.p.p., in relazione agli artt. 3, 24, 111,
117 comma 1 Cost., in quest’ultimo caso, con riferimento
all’art. 7 CEDU, «nella parte in cui, in assenza di una di-
sciplina transitoria, analoga a quella di cui all’art. 15-bis
comma 1 della legge 11 agosto 2014, n. 118, preclude l’am-
missione all’istituto della sospensione del procedimento
con messa alla prova degli imputati di processi pendenti
in primo grado, nei quali la dichiarazione di apertura del
dibattimento sia stata effettuata prima dell’entrata in vi-
gore della legge 67/2014» (4).

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