Massimario di legittimitá

AutoreCasa Editrice La Tribuna
Pagine183-206

    I testi dei documenti qui riprodotti sono desunti dagli Archivi del Centro elettronico di documentazione della Corte di cassazione. I titoli sono stati elaborati dalla redazione.


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@Appello civile - Citazione di appello - Effetto devolutivo - Convenuto vittorioso in primo grado

Qualora l'appellato miri all'accoglimento della propria domanda nei confronti del chiamato in garanzia, per l'ipotesi in cui non venga accolta la domanda principale proposta nei suoi confronti dall'attore rimasto soccombente in primo grado, non è sufficiente la riproposizione, ex art. 346 c.p.c., della domanda non esaminata o respinta dal primo giudice, ma deve essere proposto appello incidentale condizionato, poichè la richiesta dell'appellato non mira alla conferma della sentenza per ragioni diverse da quelle poste a fondamento della decisione, ma tende alla riforma della pronuncia concernente un rapporto diverso, non dedotto in giudizio con l'appello principale.

    Cass. civ., sez. III, 10 marzo 2006, n. 5249, Puccinelli c. SAI Spa ed altro. (C.p.c., art. 106; c.p.c., art. 346). [RV588289]


@Appello civile - Fascicolo di ufficio - Acquisizione del fascicolo di ufficio di primo grado - Potere discrezionale del giudice di appello

L'acquisizione del fascicolo di ufficio di primo grado, ai sensi dell'art. 347 c.p.c., è affidata all'apprezzamento discrezionale del giudice dell'impugnazione, con la conseguenza che l'omessa acquisizione non determina l'improcedibilità dell'appello e può essere dedotta come motivo di ricorso per cassazione soltanto nel caso in cui si adduca che il giudice di appello avrebbe potuto e dovuto trarre dal fascicolo stesso elementi idonei a suffragare una diversa conclusione su uno o più punti controversi della causa.

    Cass. civ., sez. III, 29 marzo 2006, n. 7237, Fiore c. Latilla. (C.p.c., art. 347; c.p.c., art. 360). [RV587978]


@Appello civile - Poteri del collegio - Rimessione della causa al giudice di primo grado - Litisconsorzio facoltativo

La nullità del giudizio per la irregolare vocatio in ius nei confronti di alcune delle parti non comporta - in ipotesi di litisconsorzio facoltativo, laddove l'attore può agire separatamente nei confronti dei diversi convenuti - la rimessione dell'intero giudizio al giudice di primo grado, non ricorrendo alcuna delle ipotesi, di natura tassativa, di cui all'art. 354 c.p.c., mentre, laddove si tratti di cause inscindibili o tra loro dipendenti, la rimessione al primo giudice deve investire l'intero giudizio, che deve necessariamente proseguire in modo unitario.

    Cass. civ., sez. III, 6 marzo 2006, n. 4794, Tammaro c. Enel Spa ed altro. (C.p.c., art. 102; c.p.c., art. 103; c.p.c., art. 354). [RV587474]


@Appello civile - Prove - Nuove - Ammissibilità

Nel giudizio di appello la parte può chiedere l'ammissione di prove nuove, ai sensi dell'art. 345 c.p.c., ma non anche riproporre istanze istruttorie espressamente o implicitamente disattese dal giudice di primo grado, senza espressamente censurare - con motivo di gravame - le ragioni per le quali la sua istanza è stata respinta, ovvero dolersi della omessa pronuncia al riguardo.

    Cass. civ., sez. III, 26 gennaio 2006, n. 1691, Ciccarelli c. Caldarelli ed altri. (C.p.c., art. 342; c.p.c., art. 345). [RV587851]


@Appello penale - Dibattimento - Rinnovazione dell'istruzione - Presupposti della rinnovazione istruttoria

La rinnovazione dell'istruzione dibattimentale nel giudizio di appello è evenienza eccezionale, subordinata ad una valutazione giudiziale di assoluta necessità conseguente all'insufficienza degli elementi istruttori già acquisiti, che impone l'assunzione di ulteriori mezzi istruttori pur se le parti non abbiano provveduto a presentare la relativa istanza nel termine stabilito dall'art. 468 c.p.p.

    Cass. pen., sez. II, 27 gennaio 2006, n. 3458 (ud. 1 dicembre 2005), Di Gloria Il Grande ed altri. (C.p.p., art. 603). [RV233391]


@Applicazione della pena su richiesta delle parti - Richiesta - Poteri del procuratore generale - Ricorso contro sentenza di patteggiamento

In tema di patteggiamento l'accordo delle parti sulla pena non può essere oggetto di recesso, sicché è inammissibile l'impugnazione del procuratore generale fondata su censure che si risolvono in un recesso dall'accordo, non potendosi riconoscere ad altro ufficio del pubblico ministero, nonostante la sovraordinazione gerarchica e la titolarità di un autonomo potere di impugnazione, un potere che non spetta alle parti.

    Cass. pen., sez. II, 30 gennaio 2006, n. 3622 (c.c. 10 gennaio 2006), P.G. in proc. Laaziz. (C.p.p., art. 444). [RV233369]


@Applicazione della pena su richiesta delle parti - Sentenza - Richiesta limitata solo ad alcuni reati - Inammissibilità

In tema di patteggiamento, la caratteristica del rito alternativo di essere funzionalmente orientato alla rapida definizione del processo in ordine a tutti i reati contestati rende incompatibile un'utilizzazione differenziata del rito solo per la decisione di alcune imputazioni tra quelle contestate, con la prosecuzione del processo nelle forme ordinarie per le altre imputazioni: ne consegue che la richiesta di patteggiamento parziale è inammissibile.

    Cass. pen., sez. I, 22 febbraio 2006, n. 6703 (ud. 12 gennaio 2006), P.G. in proc. Ignacchiti. (C.p.p., art. 444; c.p.p., art. 445). [RV233409]


@Assicurazione (Contratto di) - Assicurazione contro i danni - Surrogazione legale dell'assicuratorePrescrizione

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Il diritto dell'assicuratore che si surroga nei diritti del proprio assicurato verso il terzo responsabile del danno dal predetto assicurato subito per effetto di un sinistro derivante dalla circolazione stradale, in relazione al quale l'assicuratore ha pagato l'indennità, si prescrive, come quello del danneggiato, non più nel termine biennale a norma dell'art. 2947 secondo comma c.c. bensì ai sensi dell'art. 2953 c.c. nel termine di dieci anni ove, nei confronti del detto responsabile sia stata pronunciata (anche dal giudice penale) sentenza di condanna generica al risarcimento del danno passata in giudicato, la cui data ne segna la decorrenza.

    Cass. civ., sez. III, 14 marzo 2006, n. 5441, De Bernardo c. Ente Poste Italiane Spa. (C.c., art. 1916; c.c., art. 2947; c.c., art. 2953). [RV587875]


@Assicurazione (Contratto di) - Assicurazione della responsabilità civile - Facoltà e obblighi dell'assicuratore - Assicuratore e assicurato convenuti nel medesimo giudizio

In tema di rapporto tra assicurato ed assicuratore che siano convenuti nel medesimo giudizio ed abbiano nominato un unico procuratore, è astrattamente configurabile un conflitto di interessi tutte le volte in cui le pretese risarcitorie di parte danneggiata esorbitino dal massimale di polizza e la mancata, tempestiva messa a disposizione di tale massimale da parte della compagnia sia fonte di obbligazione risarcitoria a carico del danneggiante assicurato. Tuttavia, poiché è da escludere che l'accettazione del difensore unico da parte del danneggiato manifesti la di lui volontà di non far valere nel processo il suo diritto ad essere tenuto indenne anche oltre i limiti del massimale, in assenza di accordi che regolino i rapporti tra le parti sul punto, la fattispecie del conflitto di interesse può dirsi realizzata anche in caso di conflitto meramente potenziale a condizione che vi sia un collegamento con il particolare rapporto esistente tra le parti e sia riferito alla complessiva consistenza giuridica della lite, senza che sia sufficiente ad integrare il conflitto la mera eventualità che uno solo degli aspetti della controversia veda contrapposta la posizione processuale delle parti, che siano invece sotto tutti gli altri aspetti in consonanza di interessi per l'ottenimento di una medesima favorevole pronuncia. (Nella specie, relativa a responsabilità da circolazione stradale, la S.C. ha escluso, correggendo la motivazione della sentenza di merito, che la divergenza parziale relativa alla responsabilità ultramassimale desse luogo a una situazione di conflitto tra assicuratore ed assicurato).

    Cass. civ., sez. III, 21 febbraio 2006, n. 3663, Ronzani c. Dalle Rive ed altri. (C.p.c., art. 83; c.p.c., art. 84). [RV587511]


@Assicurazione obbligatoria - Condizioni di polizzaClausola escludente la garanzia assicurativa

La clausola della polizza che esclude la garanzia assicurativa per la responsabilità civile derivante dalla circolazione di veicoli a motore nel caso in cui il conducente non sia abilitato alla guida, che delimita il rischio responsabilizzando l'assicurato in relazione alla condotta di guida del conducente, si riferisce all'intero procedimento di abilitazione. Pertanto, l'assicuratore che abbia risarcito il danno al terzo danneggiato dal sinistro ha diritto di rivalsa nei confronti dell'assicurato, se il conducente del veicolo assicurato, pur avendo superato l'esame, non ha ancora ottenuto il rilascio della patente.

    Cass. civ., sez. III, 31 gennaio 2006, n. 2130, Nogara ed altro c. Generali Assicurazioni Spa. (C.c., art. 1917; L. 24 dicembre 1969, n. 990, art. 18). [RV587810]


@Assicurazione obbligatoria - Fondo di garanzia per le vittime della strada - Liquidazione coatta amministrativa dell'impresa di assicurazione

In tema di assicurazione obbligatoria della responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore, nel caso in cui l'impresa assicuratrice venga sottoposta a liquidazione coatta amministrativa, ai fini della liquidazione del danno da parte del Fondo di Garanzia per le vittime della strada, devono applicarsi i massimali previsti dalla tabella vigente al momento in cui il danno si è verificato, e non da quella vigente alla data del D.M. di liquidazione coatta amministrativa, ed è sulla base di tali massimali che dev'essere calcolato il danno da mala gestio, al cui risarcimento è tenuta l'impresa designata.

    Cass. civ., sez. III, 10 marzo 2006, n. 5233, Tommasi ed altro c. Uniass Assicurazioni Spa ed...

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