Massimario di legittimità

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I testi dei documenti qui riprodotti sono desunti dagli Archivi del Centro elettronico di documentazione della Corte di cassazione. I titoli sono stati elaborati dalla redazione.

@Amministratore del condominio - Attribuzioni - Assemblea - Avviso di convocazione.

L'amministratore di condominio, al fine di assicurare una regolare convocazione dell'assemblea, è tenuto a svolgere le indagini suggerite dall'ordinaria diligenza per rintracciare i condomini non più presenti al precedente recapito onde poter comunicare a tutti l'avviso di convocazione.

    Cass. civ., sez. II, 28 novembre 2000, n. 15283, IM-INVEST c. Tomoko. (C.c., art. 1130; c.c., art. 1136; att. c.c., art. 66).


@Assemblea dei condomini - Deliberazioni - Impugnazioni - Interesse ad impugnare.

Con riguardo alla impugnazione di delibere condominiali invalide, la valutazione dell'interesse alla impugnazione si pone in ter- mini di strumentalità rispetto alla decisione sulla rilevabilità d'ufficio della nullità. Infatti, posto che il giudice può e deve rilevare la eventuale nullità dell'atto posto a fondamento della domanda, non ha senso, ove ad essa la parte non abbia interesse, che detta nullità sia effettivamente rilevata. L'interesse ad impugnare la delibera condominiale deve essere concreto, dovendo concernere la posizione di vantaggio effettivo che dalla pronunzia di merito può derivare, e non solo astratto. La valutazione delle relativa sussistenza è questione di merito, potendo solo quella sull'esistenza dell'interesse in astratto configurare una questione di diritto. Pertanto, essa, se motivata in modo logicamente corretto e sufficiente dal giudice di merito, non è censurabile in sede di legittimità. (Nella specie, la S.C. ha ritenuto correttamente e logicamente motivata la decisione della Corte territoriale che aveva escluso l'interesse del ricorrente ad impugnare la delibera condominiale con la quale erano state modificate le tabelle millesimali in seguito alle mutate condizioni di una parte dell'edificio, come conseguenza delle innovazioni di vasta portata, consistenti nel mutamento della destinazione degli immobili sottotetto - la cui legittimità era già stata confermata in una parte della sentenza di primo grado alla quale il ricorrente aveva prestato acquiescenza - , senza che da tale modifica derivasse al ricorrente stesso alcun pregiudizio, non potendosi considerare concretamente tale il dedotto minor peso che allo stesso sarebbe derivato dalla delibera in conseguenza della diminuzione dei millesimi del suo appartamento, né la circostanza che questo, in seguito alla trasformazione del sottotetto, non si trovasse più all'ultimo piano, e, perciò, avesse subito una diminuzione di valore).

    Cass. civ., sez. II, 1 dicembre 2000, n. 15377, Buffoni c. Condominio Via Plinio 39 Milano. (C.c., art. 1137; c.p.c., art. 100).

@Avviamento commerciale - Indennità - Attività non comportanti contatto diretto con il pubblico - Condizioni.

Qualora sia contrattualmente stabilita una destinazione dell'immobile locato ad attività che non comportino il contatto diretto con il pubblico degli utenti e dei consumatori, ed il conduttore chieda il riconoscimento del diritto all'indennità per la perdita dell'avviamento commerciale, affinché la non corrispondenza tra la realtà effettiva ed il contenuto del contratto possa assumere rilevanza occorre che il conduttore faccia valere la simulazione relativa - configurabile nel caso in cui risulti simulata la volontà delle parti di stabilire la destinazione dell'immobile locato ad attività che non comportino il contatto diretto con il pubblico degli utenti e dei consumatori e dissimulata la volontà contraria - ovvero che chieda l'applicazione del regime giuridico corrispondente all'uso effettivo dell'immobile provando la sussistenza dei presupposti previsti dall'art. 80 della L. n. 392 del 1978.

    Cass. civ., sez. III, 22 novembre 2000, n. 15080, Alfa Omega Immobiliare Srl c. Linearredo Snc. (C.c., art. 1414; L. 27 luglio 1978, n. 392, art. 34; L. 27 luglio 1978, n. 392, art. 80).

@Canone - Aggiornamento - Annuale - Clausola relativa.

La clausola di aggiornamento annuale della misura del canone, su richiesta del locatore, per le eventuali variazioni del potere di acquisto della lira in ragione non superiore al 75 per cento dell'in- dice Istat (così come consentito dall'art. 32 della L. 392/79 nel testo modificato dall'art. 1, nono comma sexies della L. 118/85) non deve necessariamente assumere forma coeva alla stipulazione dell'originario contratto di locazione, ma può anche essere contenuta in un patto posteriore alla formazione del contratto medesimo.

    Cass. civ., sez. III, 19 dicembre 2000, n. 15948, Amm. prov. Napoli c. Immobiliare Santa Elvira Sas. (L. 27 luglio 1978, n. 392, art. 32).

@Canone - Determinazione - Tipologia - Atto di classamento dell'unità immobiliare.

Nella controversia fra il locatore ed il conduttore il giudice ordinario può disapplicare, ove lo ritenga non conforme alla legge, l'atto di classamento dell'unità immobiliare operato dalle autorità amministrative nel caso in cui la tipologia catastale rilevi ai fini dell'applicabilità della disciplina dettata dalla legge n. 392 del 1978, secondo la previsione dell'art. 26, primo comma, lett. d), che esclude dall'applicazione del capo primo della legge le locazioni relative ad immobili inclusi nelle categorie catastali A/8 ed A/9.

    Cass. civ., sez. III, 23 novembre 2000, n. 15140, Valcorte Spa c. Lanzarotti ed altro. (L. 27 luglio 1978, n. 392, art. 26).

@Contratti in genere - Effetti del contratto - Pattuizione di retroattività - Ammissibilità.

Non sussiste nell'ordinamento un divieto per le parti di un contratto di attribuire ad esso efficacia retroattiva in modo da...

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