L'instabile equilibrio costituzionale israeliano: simboli e diavoli della Basic Law sullo Stato Nazione
Autore | Enrico Campelli |
Carica | Dottorando di ricerca in Diritto Pubblico, Comparato e Internazionale presso il Dipartimento di Scienze Politiche dell'Università di Roma 'La Sapienza |
Pagine | 88-108 |
L’instabile equilibrio costituzionale israeliano: simboli e
diavoli della Basic Law sullo Stato Nazione
Enrico Campelli
Abstract
The essay ai ms to analyze the debate following the adoption of the Ba sic Law: Israel as the
Nation State of the Jewish People. It is widely expressed opinion that this document, last
chapter of the Israeli ‘progressive constitutionalism project’, represents an element of
polarization and profound division between the different ‘souls’ that constitute the variegated
Israeli legal system. The paper will therefore try to reconstruct the complex characteristics of
the new legislation and the contrasting reactions it has provoked, trying to highlight the most
significant consequences from a legal and political point of view, and not failing to emphasize
the context, very unusual, of their discussion and application.
Keywords: Israel – Nation State Law – Self-determination – Jewish State – Basic Law.
SOMMARIO: 1. Introduzione. 2. Il contesto di approvazione. 3. Il testo e il dibattito. 3.1
Ebraicità, democrazia e principio di uguaglianza. 3.2 I simboli e lo status della lingua
araba. 3.3 Connessione con il popolo ebraico e Jewish settlement. 4. Le reazioni interne
ed internazionali all’adozione della legge. 5. Conclusioni.
Dottorando di ricerca in Diritto Pubblico, Comparato e Internazionale presso il Dipartimento di Scienze
Politiche dell’Università di Roma “La Sapienza”. Citazione consigliata: E. Campelli, L’instabile
equilibrio costituzionale israeliano: simboli e di avoli della Basic Law sul lo Stato Nazione, in Nuovi
Autoritarismi e Democrazie: Diritto, Istit uzioni, Società (NAD) , n. 1/2019, pp.87-107. Testo consegnato
alla redazione l’11 maggio 2019.
Nuovi Autoritarismi e Democrazie:
Diritto, Istituzioni, Società
n. 1/ 2019 ISSN 2612-6672 | 88
1. Introduzione
È ormai opinione condivisa da molti
1
che le istituzioni israeliane, prese nel loro
insieme, abbiano esaurito la spinta propulsiva che le aveva caratterizzate dopo la
fondazione dello Stato e aveva permesso ad esse di superare (quasi) indenni le molte
incertezze annidate al loro interno. L’approvazione, nel luglio 2018, della controversa
Basic Law
2
: Israel as the Nation State of the Jewish people
3
, è solo l’ultimo episodio di
un processo che vede buona parte della dottrina
4
concorde nel parlare di una nuova fase
nell’eterno incontro-scontro tra elementi religiosi ed elementi democratici all’interno
dell’ordinamento dello Stato di Israele. Tale dialettica, da sempre decisamente centrale
nel paese e vero elemento caratterizzante l’assetto giuridico israeliano, nasconde al suo
interno, a ben vedere, numerosi risultati e conseguenze, palesi o sotterranei.
Che il sistema giuridico israeliano rappresenti un unicum nel panorama
giuspubblicistico mondiale è un dato ormai largamente assodato
5
. Tale unicità, che
percorre ogni linea direttrice della società israeliana e delle sue istituzioni, è
particolarmente visibile se si prova ad analizzare la complessa rete di scontri, corto-
circuiti, compromessi e contraddizioni che caratterizzano le relazioni tra ordinamento
israeliano e religione.
Il complesso insieme delle tradizioni e delle interpretazioni religiose, spesso
semplicisticamente trattato come un corpus unico, si presenta invece, a una più attenta
analisi, come un fronte tutt’altro che omogeneo, mostrando al suo interno divisioni e
fratture multiple, che, travalicando gli sfumati confini nazionali, complicano
ulteriormente il paradigma “classico” del rapporto tra Stato e Religione e creano delle
fattispecie giuridiche e politiche assolutamente uniche e decisamente scivolose in
termini comparativi.
Non è certamente questa la sede per proporsi di chiarire i nodi giuridici legati alla
discussa definizione di Israele come Stato “ebraico e democratico” o analizzare il
rapporto tra l’halachà
6
e lo Stato, o ancora, evidenziare le connessioni tra i diversi
1
Si veda, a questo proposito, tra gli altri, P. Beinart, The crisis of Zionism, Picador, Londra, 2012.
2
Poiché la costit uente e la prima Knesset scelsero di non redigere una costit uzione, la Knesset adottò nel
1950 la Risoluzione Harari, decidendo di strutturare il testo costituzionale in capitoli, detti Basic Laws
(Leggi F ondamentali). Sebbene la Risoluzione non detti dei tempi precisi per il completamento di tale
progetto costituente “a tappe”, qua ndo tutte le Basic Laws saranno adottate, verranno raccolte in un
corpus unico e costituiranno, con e ventuali aggiunte, la Costituzione dello Stato di Israele. A se guito
dell’emanazione di due importanti Basic Laws riguardanti i diritti umani nel 1992 e della sentenza della
Corte suprema Ban k Hamizrahi del 1995, alle Basic Laws è riconosciuto uno status costit uzionale e,
pertanto, l’approccio attualmente accettato è che la Knesset funzioni come autorità sia legislativa che
costituente.
3
In assenza di una traduzione ufficiale in lingua it aliana, la traduzione in inglese della nuova Basi c Law è
reperibile sul sito della Knesset, al link: knesset.gov.il/laws/special/eng/BasicLawNationState.pdf
(consultato il 28.01.19).
4
Si veda a questo proposito Y. Peled, Towards a Cons titutional Counter-Revolution in Israel?, in
Constellations, Vol. 16, No. 3, 2009; G. Sapir, T he Isra eli Constitution: From E volution to Revolution,
Oxford University press, Oxford, 20 18; Y. Roznai, Israel – A Crisis of Liberal Democracy?, in M.
Graber, S. Levinson, Constitutional Democracy in C risis?, Oxford University Press, Oxford, 2018.
5
Si vedano, a questo proposito, tra gli altri: S. Navot , The Constitution of Israel. A contextual analysis,
Hart Publishing, Oxford, 2014 e T. Groppi, E. Ottolenghi, A. Mordechai Rabello, Il sistema
costituzionale dello Stato di Israele, Giappichelli, Torino, 2006.
6
L’insieme delle regole religiose ebraiche.
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