L'ICI e il principio del beneficio

AutoreMario Leccisotti
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Quando l'autonomia tributaria dei comuni italiani, sostanzialmente soppressa dalla riforma degli anni '70, Ë stata ripristinata, con l'introduzione dell'Ici, si Ë realizzata a carico quasi esclusivo dei proprietari degli immobili. Tale soluzione, oltre che dei politici, preoccupati di non far pagare le imposte alla maggioranza degli elettori, ha incontrato anche il favore di numerosi studiosi, i quali si sono rifatti al principio del beneficio, che richiede una precisa corrispondenza fra l'onere tributario ed il beneficio arrecato al contribuente dalla spesa pubblica.

Il principio del beneficio assume una preminente importanza nel caso della finanza locale, in quanto l'esistenza stessa degli enti locali viene giustificata dal fatto che questi possono meglio tener conto delle esigenze e dei gusti dei cittadini che vivono nel loro territorio, relativamente ai beni e servizi prodotti, di cui tendono ad essere gli esclusivi utenti. Pertanto, se solo essi ne godono, Ë logico dedurre che solo essi debbano contribuire al loro finanziamento, sulla base dei benefici ricevuti. Su tale impostazione esiste una piena concordanza fra la letteratura e l'esperienza concreta, nel nostro come nella maggior parte dei Paesi esteri.

Tutti d'accordo, quindi, che la finanza degli enti locali debba basarsi sul principio del beneficio, né ritengo di dissentire da tale impostazione di fondo. Un importante caveat va invece sollevato sulla successiva estensione del principio, che ha portato nel nostro Paese ad un'imposizione sui soli proprietari di immobili. Si sostiene, infatti, che i benefici connessi all'attivit‡ del comune ricadono sulla propriet‡ immobiliare, in modo da giustificarne la tassazione, in forma quasi esclusiva. La costruzione e la manutenzione delle strade, la loro illuminazione, e cosÏ via, si afferma, accrescono i vantaggi del vivere e lavorare nei fabbricati vicini, e quindi il reddito che il proprietario puÚ ricavarne ed il loro valore di mercato, che attualizza detto reddito e quello connesso della propriet‡ fondiaria. Pertanto, l'applicazione del principio del beneficio richiederebbe che il costo dei servizi forniti dal comune gravi su quanti ne godono, e cioË sui proprietari degli immobili.

Su tale modo di ragonare, in primo luogo, va sottolineato che in ogni caso non Ë giustificata la attuale situazione di una imposizione espropriativa, che gi‡ si verifica nel caso della sola Ici, applicata nella maggior parte dei comuni con...

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