Kafalah islamica e uguaglianza religiosa: laicità e società multiculturale

AutorePaolo Stefanì
Pagine655-665
PAOLO STEFANÌ
KAFALAH ISLAMICA
E UGUAGLIANZA RELIGIOSA:
LAICITÀ E SOCIETÀ MULTICULTURALE
1. Ha scritto Zygmut Bauman in un saggio dedicato al rapporto tra moder-
nità e ambivalenza che possiamo “pensare alla modernità come a un tempo
in cui si riette sull’ordine … possiamo concordare con Stephen L. Collins,
che in un suo studio recente ha individuato nell’intuizione di Hobbes il mar-
chio di nascita della coscienza dell’ordine, ossia … della coscienza moderna,
ovvero della modernità … Possiamo dire che l’esistenza umana è moderna
nella misura in cui si biforca in ordine a caos”1.
Si è scelto di iniziare questo contributo sul rapporto tra eguaglianza e
laicità nell’attuale contesto socio – politico, caratterizzato dalla multi religio-
sità e dalla sempre più accentuata multiculturalità2, dalle parole di Bauman
perché il diritto ecclesiastico come sistema di norme civili, secolari, che si
contrappongono alle pretese di dominio dell’autorità religiosa nel governo
della società umana, sono derivazione immediata della modernità politica e
giuridica3. In particolare, la laicità costituisce il frutto più maturo del pen-
siero politico e giuridico moderno4: principio di ordine politico e giuridico
della struttura sociale e politica della modernità, che al suo sorgere si era
caratterizzata con l’avvento dell’ambivalente e caotico pluralismo religioso
conseguenza immediata della Riforma Protestante e della ne dell’unità reli-
giosa interna al cristianesimo medievale.
1 Z. B, Modernità e ambivalenza, Bollati Boringhieri, Torino, pp. 13 – 15.
2 Sul rapporto tra multireligiosità e multiculturalismo, in rapporto ai principi di laicità, libertà
religiosa e eguaglianza religiosa, cfr. A. F (a cura di), Multireligiosità e reazione giuridica,
Giappichelli, Torino, 2008, p. 441.
3 Su questi aspetti e in particolare sul contributo della dottrina hobbesiana alla elaborazione
del concetto di Stato laico come emanazione diretta della dottrina dell’ordine, sia consentito il
richiamo a P. S, La laicità nell’esperienza giuridica dello Stato,Cacucci, Bari, 2007, p. 158.
4 Con la modernità infatti “l’ordine, in quanto valore diventa giustizia … Sembra dunque che
la nozione stessa di ordine, alla quale si ricorre quasi spontaneamente nella ricerca di una qualica-
zione dello Stato, costringe a mutare integralmente la chiave del discorso politico … a compiere il
salto dalla descrizione alla prescrizione” (A. Passerin D’Entreves, La dottrina dello Stato. Elementi
di analisi e di interpretazione, Giappichelli, Torino, 1962, p. 277).

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