Il Catasto, Il Debito Tributario, La Confedilizia

AutoreSalvatore Mazzamuto
Pagine138-143
138
dott DOTTRINA
2/2016 Arch. loc. cond. e imm.
IL CATASTO,
IL DEBITO TRIBUTARIO,
LA CONFEDILIZIA (*) (**)
di Salvatore Mazzamuto
L’occasione di recensire un “Codice” (alludo al titolo
del volume in esame) è offerta assai di rado allo studioso
ed è per questo che vorrei prendere le mosse proprio dal
concetto di codice.
La codif‌icazione – riferita al codice civile – ha assunto
nel tempo una coloritura eminentemente tecnica, quale
corpo organico e sistematico di principi e categorie ordi-
nanti, ma non ha perso il signif‌icato anche di atto supremo
di volontà politica teso a ridurre la pluralità ad unità ed a
far prevalere sulle soluzioni episodiche ispirate dalla con-
tingenza il primato dell’argomentazione.
L’idea di codice presuppone logicamente l’esistenza di
una comunità (1), che, nell’età attuale e nel quadro eu-
ropeo, è ormai una comunità di popoli i quali si devono
riconoscere in un quadro di valori ben più impegnativo e
cospicuo della libertà contrattuale, della certezza dei rap-
porti giuridici, della giustizia.
È indubbio, dunque, che in ragione della nostra appar-
tenenza ad una comunità per così dire estesa e multifor-
me chiamata Europa siamo vincolati nel nostro sistema
ordinamentale al raggiungimento di f‌inalità comuni e
predeterminate, che possono spingere il legislatore nazio-
nale alle scelte e soluzioni più diverse, nel momento della
selezione degli strumenti idonei ad allineare la nostra po-
sizione agli standard “condivisi”. Il pensiero – nel quadro
politico e sociale attuale – volge ovviamente al patto di
stabilità ed alle critiche di Bruxelles in ordine al nostro
operato, temi sui quali si avrà modo di tornare nel pro-
sieguo.
Il titolo dell’opera in esame rimanda all’idea stessa di
codif‌icazione, fenomeno che nasce proprio per riordinare
e dare un assetto def‌initivo o perlomeno organico ad una
serie di principi e regole in un dato settore dell’ordina-
mento giuridico (2).
La spinta che conduce alla codif‌icazione è da un lato
simbolica e dall’altro funzionale: in buona sostanza, vi è
il concetto simbolico di reductio ad unum della legge in
un singolo ambito ordinamentale e dall’altra la pratica –
ma non per questo meno nobile – necessità di riordinare e
dare un assetto più o meno def‌initivo alla materia oggetto
di codif‌icazione (3).
Il fallimento a cui stiamo assistendo delle codif‌icazio-
ni sembra andare di pari passo con il fenomeno della c.d.
legislazione alluvionale che, pur ispirata per gran parte
alla medesima ratio, rimane, in alcuni casi, estranea ai
principi generali del testo normativo principale al quale
si collega.
Volendo trasporre tali considerazioni in ambito am-
ministrativo e tributario ci si avvede della vera e propria
necessità di avere uno strumento unico di raccolta, per
singola “materia”, in ragione della mole degli interventi
legislativi settoriali.
Nel pregevole lavoro degli Autori la rif‌lessione si esten-
de ai temi di fondo della f‌iscalità, intesa come potere dello
Stato di imporre i tributi (nel nostro ordinamento nei
limiti della stretta riserva di legge di cui all’art. 23 della
Costituzione) e come dovere del contribuente di concor-
rere alle spese pubbliche in ragione della propria capacità
contributiva (art. 53 Cost).
È evidente, quindi, che in ambito amministrativo e tri-
butario il termine “codice” assuma una valenza diversa e
un diverso signif‌icato alla luce della diversa funzione svol-
ta: ciò che emerge dalla lettura del volume è che non sia-
mo dinnanzi ad un codice classicamente inteso quale serie
organica di articoli o ad una mera raccolta di legislazione
commentata con la giurisprudenza, ma innanzi ad un vero
e proprio tertium genus.
L’impianto dell’opera si presenta quale itinerario com-
plesso e allo stesso tempo coordinato e funzionale, nel qua-
le si accostano ad approfondimenti storici e sezioni rico-
struttive, parti di approfondimento critico sulle tematiche
oggetto di maggiore dibattito in dottrina e giurisprudenza,
ovvero in cui i singoli temi c.d. “caldi” vengono affrontati
con l’ausilio delle principali pronunce giurisdizionali. Non
omettono gli Autori di inserire nel ricco bagaglio fornito
un compendio normativo corredato dalla giurisprudenza.
A valorizzare ulteriormente l’opera contribuisce il sag-
gio di MARIO CICALA intitolato “Catasto alcune questioni
aperte” a cui fanno da pendant le “Note informative in ma-
teria catastale con particolare riferimento a classamenti e
declassamenti”.
Al centro si staglia la riforma delle Commissioni cen-
suarie, primo passo e primo momento di rif‌lessione in vista
dell’avvento della riforma catastale, tutto intorno ruota la
questione del riclassamento degli immobili.
Come precisato dagli Autori nella presentazione (4), il
volume si rivolge agli studiosi di materia catastale e a tutti
coloro che operano nel settore e colpisce per la modernità
dell’approccio alla tematica, così attuale alla luce dell’im-
minente (seppur ad oggi rimandato) varo della riforma
del catasto.
Non omettono gli stessi Autori di inquadrare il rinno-
vato interesse del legislatore al tema della riscrittura del
nostro sistema catastale nel più generale clima di “smoda-
ta tassazione” di cui è pervaso da non poco tempo il nostro
sistema (5).
Il civilista non può esimersi dal considerare la pressio-
ne f‌iscale quale uno dei fattori che comportano il contrarsi
delle contrattazioni e l’incremento della esposizione debi-
toria dei privati e delle imprese.

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