Norme giuridiche e tolleranza civile: per una nuova cultura del vivere insieme

AutoreUmberto Vincenti
Pagine507-508

Page 507

    Testo della relazione tenuta a Treviso, il 2 dicembre 2000, al Convegno organizzato dall'ASPPI sul tema Una sottile linea di confine: il condominio edilizio tra diritto e società.

  1. - Qualche tempo fa ho scoperto, vagando tra gli scaffali di una libreria, un piccolo volume di un architetto, PIERO ZANINI, il cui titolo mi è parso subito suggestivo: Significati del confine. I limiti naturali, storici, mentali (Milano, 1997). Nell'introduzione l'autore scrive: «L'uomo tende a vivere all'interno di uno spazio chiuso, limitato. Ha bisogno di avere attorno a sè una barriera che delimiti lo spazio che ha occupato, lo separi e lo protegga da un qualcosa che nel momento stesso in cui viene tracciato il confine diventa "altro", "diverso". ... Provare il confine e le sue contraddizioni, ma anche la sua sconfinata vivacità, vuol dire esercitarsi nella pratica della tolleranza, della convivenza, dello stare fianco a fianco malgrado le rispettive particolarità». E più avanti ZANINI osserva: «Disegnare un confine diventa allora il modo per ottenere qualcosa dagli altri: uno spazio proprio dove stabilire le proprie regole...».

    Il discorso dell'architetto ha una prospettiva alquanto ampia considerando egli il confine, e le regole che esso inevitabilmente implica («stabilisce non solo una geometria, cioè la misura della terra, ma anche un diritto e una direzione, anche morale, che in qualche modo deve essere seguita»), attraverso una molteplicità di esperienze diverse, tutte però intrinsecamente segnate dall'idea del limite: la frontiera, la trincea, la migrazione, il ghetto, un campo di giochi. Ma il confine segna, tra gli altri, lo spazio dell'abitare, un'esperienza questa che è comune a tutti gli uomini, la quale ripropone le componenti, fisiche, etiche, normative, coinvolte da quest'idea del confine. Il confine delinea il proprio spazio, dove uno spera che accada solo quanto desidera; e tuttavia, oltre il confine, resta, qualunque sia la tipologia della residenza, lo spazio altrui. Vorremmo, forse, escludere quest'altro; ma egli esiste e, alla stregua dell'agrimensore del Castello di Kafka, l'altro può procurare «un mucchio di grattacapi».

    Il confine pone così le premesse del contrasto: la tolleranza delimita un ulteriore spazio, questa volta spirituale, all'interno del quale è ancora possibile la divergenza. Anche la norma, in fondo, tipicizza, fissandolo obbligatoriamente, un certo ambito di tolleranza.

  2. - Ma quali regole detta il nostro codice civile per tutelare, all'interno dei condomini edilizi, gli abitanti nella pretesa reciproca di esclusione di comportamenti...

Per continuare a leggere

RICHIEDI UNA PROVA

VLEX uses login cookies to provide you with a better browsing experience. If you click on 'Accept' or continue browsing this site we consider that you accept our cookie policy. ACCEPT