'Emergenza locatori' e aggiornamento su temi immobiliari

AutoreCorrado Sforza Fogliani
Pagine1-3
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Arch. loc. e cond. 1/2014
Dottrina
”EMERGENZA LOCATORI”
E AGGIORNAMENTO
SU TEMI IMMOBILIARI
di Corrado Sforza Fogliani
SOMMARIO
1. “Emergenza locatori”, sui Comuni costi per più di due mi-
liardi e mezzo. 2. Giudici unanimi sui riclassamenti catastali.
3. La cedolare trascina le locazioni. 4. Requisiti acustici e
Corte costituzionale. 5. Commercialista e amministratore di
condominio. 6. Quando la legge è a pagamento.
1. “Emergenza locatori”, sui Comuni costi per più di
due miliardi e mezzo
Gli ultimi dati sugli sfratti – che vedono un aumento
del 60% dei provvedimenti esecutivi per “necessità del lo-
catore” – dimostrano che l’aumento di tassazione sugli im-
mobili ha creato una vera e propria “emergenza locatori”.
Il fenomeno che si sta verif‌icando sempre di più a
partire dall’inizio del 2012 è quello della dismissione dei
contratti in essere da parte dei proprietari di immobili
dati in aff‌itto. Alla scomparsa dell’acquisto di immobili da
aff‌ittare (i cui rif‌lessi si sono visti nel crollo del numero di
compravendite) e al mancato rinnovo dei contratti al ter-
mine del periodo concordato, si sta dunque aggiungendo il
fenomeno della interruzione dei contratti di locazione in
essere da parte dei proprietari che – pur di non continuare
a pagare le imposte su un bene che non rende più – rien-
trano in possesso del proprio immobile anticipatamente
per destinarlo alla vendita.
Le conseguenze di questa situazione sono devastanti.
L’Uff‌icio Studi della Confedilizia, considerato che il Co-
mune di Roma spende oltre ventunomila euro all’anno per
ogni famiglia per la quale debba provvedere a trovare una
sistemazione alloggiativa, calcola – sulla base dei provve-
dimenti di sfratto emessi e riguardanti tutta Italia – che
l’esecuzione degli stessi porterebbe ad un aggravio per i
Comuni di quasi un miliardo e mezzo di euro. Ancor più se
da parte della proprietà edilizia si dovesse insistere (per
mancanza di redditività della locazione) nelle richieste
di esecuzione presentate in tutta Italia: in questo caso
l’aggravio per i Comuni sarebbe addirittura di più di due
miliardi e mezzo di euro.
2. Giudici unanimi sui riclassamenti catastali
Due sentenze emesse, a distanza di pochi giorni, da
organi giurisdizionali leccesi – una del giudice tributario
(Commissione tributaria provinciale di Lecce, sentenza
n. 536 del 24.6.’13, poi seguita da ulteriori pronunce nel
medesimo senso), l’altra del giudice amministrativo (Tar
Puglia, sede di Lecce, sentenza n. 223 dell’11.7.’13) – co-
stituiscono fondamentali riferimenti in tema di inquadra-
mento catastale degli immobili (e di conseguente entità
dell’imposizione tributaria sugli stessi). Esse si collocano
nella scia di una importantissima pronuncia della Corte
di Cassazione (la n. 9629 del 2012) che ha segnato un’in-
versione di tendenza rispetto all’orientamento – sino ad
allora affermatosi (cfr., da ultimo, Cass. n. 22313/2010 e
n. 1937/2012) – secondo cui la motivazione dell’atto di ri-
classamento di un immobile potrebbe limitarsi a contene-
re l’indicazione della consistenza, della categoria e della
classe attribuita dall’Uff‌icio. Un orientamento – come
rileva la Cassazione nella sentenza n. 19820 del 2012, di-
scostandosene, in adesione alla sentenza n. 9629 – fondato
sull’argomento che la motivazione dell’atto di riclassa-
mento avrebbe l’esclusiva funzione di delimitare l’ambito
delle ragioni adducibili nella successiva fase contenziosa,
alla quale soltanto sarebbe riservata, nel pieno dispiega-
mento del diritto di difesa del contribuente, la verif‌ica
dell’effettiva correttezza dei parametri posti a base della
riclassif‌icazione eseguita.
La richiamata inversione di tendenza si è tradotta
nell’affermazione del principio secondo cui l’Agenzia delle
entrate deve rendere possibile la conoscenza da parte del
contribuente dei presupposti del riclassamento e pertan-
to specif‌icare: a) se il mutato classamento sia dovuto a
trasformazioni specif‌iche subite dall’unità immobiliare,
indicandole; b) se il nuovo classamento consegua ad una
revisione dei parametri relativi alla microzona, a seguito
di signif‌icativi e concreti miglioramenti del contesto ur-
bano, indicando l’atto con il quale tale revisione è stata
effettuata.
3. La cedolare trascina le locazioni
La locazione si sta spegnendo sotto il peso di una tassa-
zione che le ha tolto ogni redditività ma, nonostante que-
sto, i contratti di locazione sono in incessante aumento
considerato l’ultimo triennio, al punto che – rispetto al
2010 – le locazioni sono cresciute del 7 per cento nel 2011
e del 15 per cento nel 2012. La cedolare secca, insomma,
trascina le locazioni.

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