Cuba: una Costituzione per le sfide del XXI secolo

AutoreAlessandro Guida - Adele Del Guercio
CaricaRicercatrice di tipo A di diritto internazionale presso l'Università degli Studi di Napoli 'L'Orientale', dove insegna diritto dell'Unione europea - Ricerca in Studi Internazionali e collabora con le cattedre di Storia dell'America Latina e Storia delle Relazioni Internazionali presso l'Università di Napoli 'L'Orientale
Pagine40-59
Cuba: una Costituzione per le sfide del XXI secolo
Adele Del Guercio e Alessandro Guida
Abstract
On February 24th 2019, by referendum, the majority of the Cuban population said “yes”
to the new Constitution approved on December 22nd 2018 by the delegates of the
National Assembly of People’s Power. The new Charter replaced that of 1976, as
modified by the reforms of 1992 and 2002. It is not the first time, in fact, that the Cuban
ruling class has been able to adapt the constitutional regime of the country to the changes
occurred on the international plan and to the new requirements progressively emerged
internally. The essay aims to analyze, from a historical perspective, the basic reasons that
led the Cuban government to provide the country with a new fundamental Charter,
highlighting, at the same time, the most significant innovations introduced.
Keywords: Cuba Constitution constitutional amendments referendum rights.
SOMMARIO: 1. La carta fondamentale ai tempi della rivoluzione. 2. Il voto del
24 febbraio 2019. 3. La nuova Costituzione. 3.1 Gli aspetti della riforma connessi
con la dimensione economica. 3.2. Il catalogo dei diritti.
Adele Del Guercio è ricercatrice di tipo A di diritto internazionale presso l’ Università degli Studi
di Napoli “L’Orientale ”, dove insegna diritto dell’Unione europea; Alessandro Guida è Dottore di
ricerca in Studi Internazionali e collabora con le cattedre di Storia dell’ America Latina e St oria
delle Relazioni Internazionali presso l’Università di Napoli “L’Orientale”. Alessandro Guida è
autore dei paragrafi 1 e 2 e Adele Del Guercio dei paragrafi 3, 3.1 e 3.2. Citazione consigliata: A.
Del Guercio, A. Guida, Cuba: una Costituzi one per le sfid e del XXI secolo, in Nuovi Autoritarismi
e Democrazie: Diritto, Istituzioni, Società (NAD), n. 1/2019, pp. 39 -58. Testo consegnato alla
redazione il 31 maggio 2019.
Nuovi Autoritarismi e Democrazie:
Diritto, Istituzioni, Società
n. 1/ 2019 ISSN 2612-6672 | 40
1. La carta fondamentale ai tempi della rivoluzione
Il 24 febbraio scorso, giorno del 124° anniversario dell’inizio della seconda
guerra per l’indipendenza a Cuba
1
, l’86,85% dei cittadini cubani che si sono recati
alle urne ha detto sì alla nuova Costituzione approvata il 22 dicembre del 2018 dai
delegati dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare. Secondo le stime ufficiali,
oltre sei milioni e ottocentomila elettori all’incirca l’84% degli aventi diritto su
una popolazione totale di oltre 11 milioni di abitanti hanno partecipato alla
votazione; e di questi, solo il 7,6% si è espresso per il no, ossia poco più di
settecentomila persone
2
. La nuova carta costituzionale va a sostituire quella del
1976, così come modificata dalle riforme del 1992 e del 2002 del “dopo Castro”.
In seguito al trionfo della rivoluzione e fino all’adozione della Carta del 1 976,
infatti, il regime costituzionale dell’isola venne definito per quasi 17 anni dalla
Ley Fundamental del 7 febbraio del 1959, che si fondava per una buona parte
sulla Costituzione cubana del 1940. Quest’ultima era stata indubbiamente una
delle più avanzate e progressiste del suo tempo. Riconosceva, ad esempio, il
carattere indipendente e sovrano dello Stato cubano «organizado como
República unitaria y democrática, para el disfrute de la libertad política, la justicia
social, el bienestar individual y colectivo y la solidaridad humana» , prevedeva
una vasta gamma di diritti individuali e di garanzie (incluso il diritto inalienabile
al lavoro e quello di sciopero), proibiva il latifondo ed affermava che la legge si
sarebbe fatta carico di promuovere la restituzione delle terre ai cubani,
riconosceva la proprietà privata sebbene «en su más amplio concepto de función
social», precisava che le ricchezze del sottosuolo appartenevano unicamente alla
Repubblica di Cuba
3
.
La Costituzione del 1940 era stata, in effetti, il prodotto di un compromesso
che coinvolgeva un ampio spettro di forze politiche e sociali, che andavano dai
seguaci dell’ex presidente Gerardo Machado ai comunisti, passando per i
fedelissimi di Fulgencio Batista, i combattenti della rivoluzione del 1930, i
rappresentanti dell’oligarchia terriera e della borghesia e i portavoce della classe
operaia e dei contadini. Solo pochi anni prima l’emendamento Platt
4
era stato
1
La cosiddetta “seco nda guerra di indipendenza” (1895-1898) ha un grande si gnificato simbolico
per i cubani, anche perché fu quella in cui perse la vita il patriota e rivoluzionario José Ma rtí.
2
Cuba dijo Sí a la nueva Constitución, in Granma, 25 febbraio 2019, consultabile al li nk:
www.granma.cu/reforma-constitucional/2019-02-25/cuba-dijo-si-por-la-nueva-constitucion-25-02-
2019-16-02-47 (consultato il 10.03.2019).
3
Constitución de República de Cuba, 1 de julio de 1940; in Biblioteca Jurídica Virtual del
Instituto de Investigaciones Jurídicas de la UNAM, consultabile al link:
https://archivos.juridicas.unam.mx/www/bjv/libros/6/2525/36.pd f (consultato il 15.03.2019).
4
Inserita nella Costituzione del 1901, l a norma in questione che sarebbe rimasta in vigore fino al
1934 stabiliva, fra le varie cose, l’impossibilità per il governo cubano di concedere a nazioni che
non fossero gli Stati Uniti particolari diritti o privilegi, nonché il diritto/dovere di Washington di
intervenire in qualsiasi momento per proteggere l’indipendenza dell’isola, per garantire il rispetto
delle libertà individuali e della proprietà privata e p er assicurare l a presenza di esecutivi stabili. Si

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