Condominio, decoro e prestigio

AutoreLuigi Tiscornia
Pagine429-430

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Un condominio presuppone necessariamente una costruzione nella quale trovar collocazione e della stessa il codice - pur non ignorando naturalmente «la stabilità e la sicurezza» - guarda con particolare attenzione, si direbbe, all'aspetto esteriore, al come si presenti all'occhio del passante, alla visione degli esterni: se si consideri che nei pochi articoli che riguardano la materia il termine «architettonico» compare per ben due volte.

Se la prima di queste ultime (art. 1127) riguarda in genere l'apparire, la seconda, riferita (art. 1120) al decoro, mira pertanto non solo a che la casa si prospetti normalmente, ma anche che rivesta - fermo, va da sè, il principio della relatività - estetica, forma, dignità.

In realtà, però, nella vita di tutti i giorni, il termine decoro non si ferma all'aspetto esteriore, ma assume ben più ampia configurazione, sostanzialmente parificandosi ad un'altra parola, prestigio.

Prestigio che per un edificio è dato anche da un portico o da un atrio d'ingresso che sia elegante; dall'aspetto vivace di una facciata rimodernata; dall'esistenza di un citofono (o delle altre strumentazioni pur oggi tanto normali da risultare banali); dall'antenna parabolica comune e dall'intensità di illuminazione dell'antiportico. La portata di un edificio si modifica, nella stima generale, se abbia, intorno, del ver-Page 430 de: aumenta se sia facilmente raggiungibile o meno con automezzi; muta se abbia o no il portiere (quest'ultimo, ipotesi residuale, addirittura in livrea).

L'edificio che sia munito di ascensore ha a sua volta una stima diversa presso l'uomo della strada rispetto a quello che ne sia privo: al pari dell'impianto di riscaldamento che fa sì che non sia neppur presa in considerazione l'ipotesi del caseggiato che ne manchi.

Il prestigio di una casa ha, per i proprietari, un suo valore intrinseco, che viene dato da una serie di componenti - l'elenco anzidetto è solo esemplificativo - che tutti hanno interesse ad ottenere, a prescindere quindi dal godimento che ciascuno può poi trarne in via privata. Ogni condomino in altri termini non può non avere un interesse generale a che la casa si affacci nello scenario della vita cittadina nel modo più appariscente, più signorile o quanto meno migliore: con tutte le dotazioni possibili.

Che, ove non vi siano, si possono acquisire: a spese di tutti, se di tutti è l'interesse.

Tenuto conto tra l'altro di un'importante, elementare constatazione: al decoro che un edificio...

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