Casa, problemi di locazione ma non solo

AutoreCorrado Sforza Fogliani
Pagine747-749

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@1. Condono e blocco sfratti? Basta che sia l'ultimo...

La Corte costituzionale è già stata chiamata a giudicare della legittimità dei condoni edilizi del 1985 (Craxi) e del 1994 (Berlusconi): e - nel quadro normativo di allora, che non è comunque quello di oggi - niente ebbe da eccepire, così come non fu dichiarato incostituzionale neanche il condono del 1996 (Prodi). La Corte, in ogni caso, precisò - per la penna proprio dell'attuale presidente della Consulta, Chieppa - che si doveva trattare di un provvedimento eccezionale, non suscettibile di una facile reiterazione.

Viene alla mente dopo questo ricordo - peraltro estremamente attuale - una decisione (la n. 310/2003) che la Corte ha di recente emesso in materia di blocco degli sfratti, sempre per la penna del presidente Chieppa: «La procedura esecutiva (di rilascio) - è in essa detto, in modo esemplarmente chiaro - non può essere paralizzata indefinitamente con una serie di pure e semplici proroghe, oltre un ragionevole limite di tollerabilità».

Al proposito, è bene ricordare che gli sfratti abitativi sono in atto sospesi sino al 30 giugno 2004 sulla base di un provvedimento di blocco che è il settimo dalla nuova legge sulle locazioni abitative del 1998, e addirittura il sedicesimo dalla legge dell'equo canone del 1978 (in pratica, abbiamo avuto quasi un blocco all'anno). Così come è bene ricordare che il blocco delle esecuzioni è stato l'espediente per «dribblare» la Corte costituzionale (ed ottenere, comunque, lo stesso risultato) dopo che la Consulta aveva chiaramente detto (con riferimento all'uso diverso dall'abitativo, ma il discorso non cambia) che proroghe dei contratti non potevano ammettersi all'infinito (per cui, appunto, si inventò poi la proroga delle esecuzioni). Ciò che si concretizzò, allora, nella sentenza n. 89 del 1984 (nella quale la Corte disse che la proroga che in quell'occasione salvò, doveva essere «l'ultimo definitivo anello» del passaggio al nuovo regime normativo) e nella successiva sentenza n. 108/1986 (che dichiarò appunto incostituzionale, dopo quell'avvertimento formale, un nuovo provvedimento di proroga).

È così che ora, nella vicenda del blocco degli sfratti, ci si attende che la sentenza di quest'anno di cui s'è detto, costituisca per il legislatore l'ultimo, definitivo - oltre che formale - avvertimento. Appunto come è avvenuto, quasi vent'anni fa, per le proroghe dei contratti.

@2. Forza pubblica per gli «sfratti?» Non è necessaria

C'erano una volta le Commissioni prefettizie per la concessione della Forza pubblica: concedevano, appunto, la Forza pubblica agli Ufficiali giudiziari per l'esecuzione dei rilasci (gli «sfratti», in gergo) e si risolvevano, in pratica, in un illegittimo (perché non previsto) sistema di graduazione (cioè, di regolamentazione nel tempo) delle esecuzioni. Dopo tanto pensare, la Confedilizia è riuscita - con la legge 9 dicembre 1998 n. 431 - a farle abolire. Non solo, la Confedilizia ha anche impugnato (e fatto dichiarare illegittimi) alcuni provvedimenti prefettizi con i quali i rilasci venivano ritualmente sospesi in certi periodi dell'anno, con l'abusata «favoletta» che la Forza...

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