Una carbon tax per alleggerire I tribunali

AutoreLuca Malagù
Pagine19-20

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Le teorie classiche della finanza funzionale ricollegano tutte le scelte del legislatore in materia di imposte e tasse alle necessità contingenti di alcuni settori economici, nell'intento dirigistico di governare d'imperio il mercato. Qualora si voglia favorire una determinata categoria produttiva si attenua il carico tributario, mentre se si desidera ostacolare la crescita d'un determinato comparto dell'economia, si rende più gravosa la tassazione al medesimo collegata.

Non occorre ricordare i numerosi esempi di applicazione di tali congegni normativi incentivanti o frenanti: la dual income tax notoriamente persegue il fine di sospingere le imprese a reinvestire gli utili in beni strumentali; al contrario la carbon tax mira a ridurre l'inquinamento atmosferico. Nello stesso senso è stata istituita l'imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili.

Attualmente assume rilevanza prioritaria, nel nostro Paese, il problema generale della giustizia, anche in seguito a numerose condanne della corte di giustizia delle comunità europee, che ha sanzionato l'Italia per la sproporzionata ed irragionevole durata dei processi civili. I pubblici poteri stanno cercando strumenti che possano deflazionare l'accesso alla giustizia da parte dei cittadini, allo scopo di alleggerire il carico di lavoro dei tribunali.

Recenti statistiche attestano la pendenza di quasi tre milioni e mezzo di procedimenti civili con una durata media di sette anni.

Uno dei disegni di legge collegati alla «finanziaria 2000» prevede l'abrogazione dell'imposta di bollo sugli atti giudiziari, ma introduce un nuovo tributo di natura alternativa. Esso dovrebbe compensare il mancato gettito derivante dall'eliminazione del vecchio balzello cartaceo, ormai divenuto di difficile controllo, stante l'assai diffusa falsificazione delle marche da bollo ed inoltre in considerazione della prassi consistente nel riutilizzo di marche c.d. «lavate».

L'innovazione normativa denominata contributo per l'iscrizione a ruolo delle cause civili, consiste in un versamento che prevedibilmente avverrà tramite conto corrente postale, in conseguenza dell'instaurazione dei giudizi civili, con decorrenza dal 1° luglio 2000. Il contributo in realtà assume natura di vera e propria imposta sull'accesso alla giustizia per la progressività a scaglioni e per l'entità degli importi dovuti che vengono determinati proporzionalmente in base al valore della controversia:

Importo Valore processo
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