Dal nuovo blocco sfratti al risparmio energetico, ai consorzi di bonifica e ai diritti di proprietà

AutoreCorrado Sforza Fogliani
Pagine213-215

Page 213

@1. Blocco sfratti, anche dove non ce n'è

- È in atto dall'1 marzo - per gli inquilini delle fasce protette - il blocco degli sfratti (il 22º in trent'anni - quasi uno all'anno, dunque - e ciò solo a far tempo dalla legge dell'equo canone del 1978, che avrebbe dovuto porvi fine, come fin da allora «comandato» dalla Corte costituzionale!). Durerà sino al 15 ottobre di quest'anno e interessa un migliaio di Comuni (territorialmente, è - con il blocco del febbraio dell'anno scorso - il più esteso fra quelli da ultimo varati). Ogni informativa al suo proposito è scaricabile dal sito della proprietà immobiliare (www.confedilizia.it), ma - in questa sede - alcune osservazioni si impongono.

Quello in essere è, prima di tutto, un blocco ipocrita. Conscio della propria cattiva coscienza e, soprattutto, per «aggirare» la Consulta, il legislatore ha coraggiosamente (o spudoratamente, che dir si voglia) scritto che il blocco è disposto «in attesa della compiuta realizzazione dei programmi concordati all'esito della concertazione istituzionale per la programmazione in materia di edilizia residenziale pubblica». Ma durerà - come visto - fino a ottobre, e cioè un lasso di tempo durante il quale il nostro Stato non riesce a costruire neanche un box (altro che migliaia di alloggi).

Il blocco, in secondo luogo, riguarderà anche Comuni nei quali - secondo un'indagine del Ministero infrastrutture - non esiste neppure uno sfratto che interessi categorie protette (sono - del resto - 6 in tutta Italia i Comuni nei quali vi sono più di 30 sfratti di questo tipo).

Sulla base di questi due (indiscussi e indiscutibili) elementi di fatto, c'è allora da chiedersi perché il blocco sia stato disposto. E le risposte, sono: 1) per l'effetto espansivo anche sugli sfratti ordinari che, comunque, il blocco esercita; 2) per umiliare ancora una volta - da parte di Rifondazione comunista (che, in proposito, ha condizionato l'intero Parlamento o quasi) - i diritti proprietari, così come si voleva fare anche con il Catasto patrimoniale; 3) per seminare una «polpetta avvelenata» - anche se l'opposizione attuale questo fatto non l'ha denunciato - sul cammino del futuro Governo (che, evidentemente, dà per perso).

Quel che è certo è che il nuovo blocco avrà, comunque, un effetto sconvolgente sulla proprietà. E che la classe politica - salvo rare eccezioni - non ha più alcun diritto di lamentare la scarsa propensione dei proprietari a locare: a parte non guadagnarci niente, o quasi, per l'enorme tassazione (se non rifugiandosi nel nero), il proprietario non sa oggi più neanche se - e quando - ritornerà in possesso della propria casa locata.

@2. Risparmio energetico, lo Stato è...

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