Garanzia affitto, cedolare secca e catasto patrimoniale: problemi sul tappeto

AutoreCorrado Sforza Fogliani
Pagine245-247

Page 245

@1. Cedolare secca affitti, gioco o presa in giro?

- Quella della cedolare secca sugli affitti (per rilanciare per davvero la locazione, e combattere l'evasione) è una storia infinita, che fa riflettere (e molto).

Prodi la promise per iscritto alla Confedilizia prima delle elezioni, il 3 aprile 2006 (dunque, mesi e mesi fa). Il vicepremier Rutelli si distinse in una personale campagna d'appoggio: prima, nell'agosto dell'anno scorso, parlando a Cortina d'Ampezzo e - più recentemente - a «Porta a porta», il 14 dicembre sempre dell'anno scorso, ricordando l'azione della Confedilizia in proposito: «Io propongo risolutamente - e lo otterremo, il Governo si è impegnato a farlo - di ridurre le tasse sugli affitti. C'è già l'impegno di metterlo nella delega per un motivo tecnico che è anche comprensibile: portare cioè tutta la tassazione degli affitti al 20 per cento, esattamente come i Bot, esattamente come le rendite finanziarie e così via. È giusto. Perché è giusto sganciarlo dal reddito delle persone. Ottieni due vantaggi: quello di mettere più case sul mercato e di avere secondo me alla fine pure più introito per lo Stato perché tanti affitti sono in nero».

L'ultima puntata - l'ultima per adesso - è del Ministro dell'economia Padoa Schioppa, alla trasmissione «In mezz'ora» (18 febbraio 2007). «Questa cosa del 20 per cento - ha dichiarato - l'abbiamo vista. È una cosa possibile. Per chi oggi dichiara correttamente l'imposta, l'aliquota è quella dell'Irpef, che è molto spesso superiore al 20 per cento. E quindi se si scendesse, per così dire, al 20 per cento, ci sarebbe una perdita di getto importante, che andrebbe finanziata in altro modo».

Par di capire, insomma, che a febbraio le difficoltà fossero rappresentate dalle risorse necessarie. Ma oggi, i mezzi ci sono: tant'è che il presidente Prodi, nel discorso per la fiducia al Governo, ha parlato di possibili detrazioni Ici (costo calcolato dai tecnici del Ministero, fra i 2 e i 2,5 miliardi: il doppio del 20 per cento). Il problema, allora, è solo politico? Solo perché al 20 per cento si oppone Rifondazione comunista? Parrebbe di sì, ma non solo.

Forse, c'è l'opposizione (potente) di chi - coop edilizie in primis - vuole costruire alloggi popolari (ma servono a niente: vanno ai prepotenti, non ai bisognosi) e non vuole lasciare allargare l'area della locazione (che servirebbe allo scopo, ma farebbe fallire il disegno di costruire ancora, beninteso col beneplacito dei Verdi di governo). Anche sindacati e politici voglio sempre che si costruisca, per mettere poi le mani nelle assegnazioni ed altro. Ma sarebbe ora di mantenere le promesse, e di guardare seriamente al problema, senza condizionamenti di parte. Perché oggi, appunto, i mezzi ci sono. E quando non c'erano, si sono sempre trovati: per regalare le Siiq esentasse o quasi - che questo Governo ha prontamente istituito in Finanziaria - al grande capitale e...

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