N. 251 ORDINANZA (Atto di promovimento) 19 maggio 2009

IL TRIBUNALE Ha pronunziato la seguente ordinanza di non manifesta infondatezza della questione di legittimita' costituzionale dell'art.

61, comma uno, n. 11-bis c.p., in relazione agli artt. 3, 25 e 27

Cost.

Premessa.

In data 21 febbraio 2009, Saber Abdelilah, nato in Marocco il 1° agosto 1976, veniva presentato in stato di arresto dinanzi al presente giudice ai sensi dell'art. 558 c.p.p. per essere giudicato con il rito direttissimo dei seguenti reati tutti commessi in data 20 febbraio 2009:

  1. delitto p. e p. dagli artt. 61, n. 11-bis, 337 c.p. perche' usava violenza per opporsi a pubblici ufficiali in servizio presso il distaccamento speciale delle Forze dell'ordine operante in Lampedusa, in particolare scagliandosi contro il car. sc. Gianmarco Cau colpendolo al volto con due schiaffi al fine di sottrarsi ai controlli operati a suo carico, con l'aggravante dell'aver commesso il fatto mentre si trovava illegalmente sul territorio nazionale;

  2. delitto p. e p. dagli artt. 61, 10 e 11-bis, 582, comma 1 e 2, c.p., perche', con la condotta di cui alla superiore lettera a), cagionava al car. sc. Gianmarco Cau lesioni giudicate guaribili in giorni 3 s.c.; con le aggravanti dell'aver commesso il fatto nei confronti di un pubblico ufficiale, nell'atto ed a causa dell'adempimento delle sue funzioni e mentre si trovava illegalmente nel territorio nazionale.

All'udienza del 21 febbraio 2009, il giudice provvedeva a convalidare l'arresto applicando la misura dell'obbligo di presentazione alla P.G. Instauratosi il giudizio direttissimo, il difensore chiedeva termine a difesa.

Dopo ripetuti rinvii addebitabili all'impedimento dell'imputato, all'udienza del 19 maggio 2009, a seguito dell'istanza del difensore munito di procura speciale, il giudice disponeva procedersi nelle forme del rito abbreviato e sentite le parti si ritirava in camera di consiglio.

All'esito, ritenutane la rilevanza e la non manifesta infondatezza ai sensi dell'art. 23, legge 11 maggio 1953, n. 87, sollevava questione di legittimita' costituzionale dell'art. 61, n.

11-bis c.p.

Rilevanza della questione di costituzionalita'.

Gli elementi di prova acquisiti in atti consentono di ritenere provata la responsabilita' dell'imputato in ordine alle fattispecie contestategli.

Dal verbale di arresto e dalla comunicazione di notizia di reato emerge che il Saber Abdelilah, di nazionalita' marocchina (cfr.

dichiarazioni rese in sede di convalida e scheda monitoraggio sbarchi clandestini), in data 20 febbraio 2009 fu fermato per identificazione a Lampedusa dal carabiniere scelto Gianmarco Cau il quale esibiva il suo tesserino di riconoscimento. L'imputato reagi' colpendo il carabiniere con due schiaffi e tentando la fuga, ma fu fermato subito e accompagnato al C.I.E. di Lampedusa per l'identificazione. Dal referto medico in atti risulta una proposi di giorni tre per la persona offesa dovuta a trauma contusivo al volto.

Il Saber Adelilah era ospitato al C.I.E. di Lampedusa in quanto sbarcato sull'isola insieme ad altre 220 persone il 20 gennaio 2009 in assenza di permesso di soggiorno.

Alla luce del quadro istruttorio sopra rassegnato, risulta provata la condotta descritta ai capi a) e b) dell'imputazione in quanto l'imputato ha procurato lesioni al Cau per impedire che questi nell'esercizio delle sue funzioni procedesse alla sua identificazione e risulta, inoltre, provata anche la sussistenza della contestata circostanza aggravante prevista dall'art. 61, n. 11-bis c.p., introdotto dall'art. 1, lett. f ), del decreto-legge 23 maggio 2008, n. 92.

La necessita' di procedere alla determinazione della pena in ordine ai reati indicati ai capi a) e b), entrambi aggravati dalla circostanza prevista dall'art. 61, n. 11-bis c.p., rende pregiudiziale la risoluzione del dubbio di legittimita' costituzionale della suddetta norma, che, per i motivi che si indicano di seguito, appare non manifestamente infondato.

Non manifesta infondatezza della questione.

  1. - Il legislatore con la legge n.125 del 2008 ha aggiunto al novero delle aggravanti comuni previste dall'art. 61, primo comma, c.p. quella di chi ha commesso il fatto mentre si trova illegalmente sul territorio nazionale (n. 11-bis).

    L'aggravante cosi' introdotta pare fondarsi sulla maggiore capacita' a delinquere del reo a cui puo' muoversi un duplice rimprovero:

    la precedente condotta illegale con cui ha violato le norme sull'ingresso e la permanenza degli stranieri in Italia e la permanente ed attuale condizione di illegalita' derivante dall'assenza del permesso di...

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